lunedì 11 giugno 2018

Perché ci si toglie la vita? Io credo di poterlo sapere

Sarà un post strano, forse diverso, non so. La notizia del suicidio di Bourdain , un conoscente che muore in un incidente stradale, un tuo parente che si accascia in bagno vittima di un calo di pressione, un aumento di pressione per cui una tua amica l'accompagni di corsa al pronto soccorso, e le altre cose che non ti lasciano tregua, come una società di recupero crediti, l'agenzia delle entrate che ti continua a chiedere i soldi per il bollo auto di una vettura rubata (con tanto di denuncia, al punto che neanche il curatore poté portarmela via e si dovette accontentare dell'altra lasciandomi a piedi e con figli minori e con mia moglie cardiopatica: tanto a lui non gliene fregava niente) oltre dieci anni fa, più altre persecuzioni giudiziarie e , per non farmi mancare niente, udienze rinviate all'autunno e che se le sentenze (appunto previste in quel periodo) fossero come immagino a mio favore potrebbero restituirmi, appunto, la voglia di restare al mondo e riprendere a combattere, a poter fare progetti e portarli avanti. Come detto in tempi di fallimento, nel 2005 mi pare e in video conferenza, per me è importante il percorso, intendendo con ciò qualcosa che inizi e , anche insieme ad altri, porti avanti così che si avvii il tutto a risoluzione. E' bello vedere il compimento, come un padre che, seppure non lo dirà forse apertamente, ma vorrebbe diventare,un giorno o l'altro, nonno e, perché no, anche bisnonno: nella vita di tutti i giorni, per come almeno ce l'hanno insegnata , una persona desidera trovare un lavoro e vivere una vita dignitosa, poter andare a giocare a tennis o comunque sviluppare quelle inclinazioni che , talvolta, proprio l'aver "preso e accettato" il primo lavoro trovato , o come nel mio caso, che per forza di cose ho dovuto a suo tempo svolgere, ti impedisce di praticare. Oggi mi ritrovo, anzi mi sono ritrovato, nel mezzo di una tempesta psicofisica, perché alle persecuzioni telefoniche si sono aggiunte le comunicazioni legali, per me e per un mio familiare, mentre alcuni progetti non sono mai potuti decollare e ci si deve barcamenare con un po' di lavoro nero: vaglielo a dire a quelli che ti dicono che "il nero deve emergere" se, con una partita iva aperta , devi versare un mare di contributi, perché io parlo di lavoro nero autonomo e non di chi, purtroppo per lui, va a lavorare come dipendente cui non versano contributi (poi, per quanto ne so e ne vedo, c'è a chi va bene così, dato che, per esempio, risultando disoccupato percepisce aiuti o cose simili, oltre a lavorare un numero ridotto di ore e poter svolgere anche due o tre lavoretti). Non entro né voglio entrare nello specifico e nei dettagli, e per farla breve sono giunto a una conclusione: la vita te la togli perché non hai più la forza di combattere e di reagire, semmai hai combattuto o reagito; oppure perché vuoi togliere gli altri dai casini o non pesare più sul prossimo, sui familiari o parenti e amici o conoscenti che siano. Nel primo caso ti trovi o ti accorgi, come è successo a me ad esempio, che hai avuto un professionista che presenta le cose in ritardo o non le ha neanche presentate, e perdi la causa o neanche la causa è poi esistita (come hai creduto tu); scopri di essere disarmato e senza una bussola, non ti sai orientare ma credi, invece, di esserne capace, di riuscire. A volte c'è chi ti ha illuso, millantando credito e disponibilità: tutte cose svanite come i sogni all'alba. La realtà è che, nel mio piccolo, ho avuto modo di incontrare persone capaci e disponibili, ma dietro pagamento: prima ti raccontano un sacco di cose...vere , non cazzate. Quando anni fa parlai, non solo in rete ma a voce, con un tale ex bancario, pentito, e che mi raccontò diverse cose che si potevano fare per riabilitazioni, per sfuggire a un certo tipo di agenzie di recupero crediti, poi per iniziare e darmi una mano, si comincia con il chiedere subito, un contributo per le spese vive, tipo visure, bolli, e cose simili...tutto quello che uno che vive a casa dei genitori, oppure è sfrattato, o che se non va a lavoro ...non mangia, non può onorare. E così via, tipo quelli che ti dicono che "sai, io lo farei ,ma sei un mio amico, ci conosciamo da quando eravamo alle elementari, e non me la sento...ma il collega di studio lui potrebbe e , te lo dico ? è anche più bravo di me...però, bisogna almeno pagare le spese vive e se non hai i soldi non si può fare niente, lui è fatto così. Ovvero non ha cuore, e come nelle migliori battute, quando morirà, il suo cuore verrà trapiantato in quello di una statua! Per cui, dicevo nel titolo, arriva un giorno in cui devi decidere, e quel giorno può durare anche settimane o mesi: ponderi nel silenzio della tua mente, sempre che tu riesca a pensare senza inghippi e intoppi, che è una cosa per me assai difficoltosa, avendo un padre sordo e una madre che soffre di demenza senile e che ti chiama o cerca aiuto ed è impedita nell'esercizio delle funzioni più elementari, ed oltretutto è cieca: si può pensare, valutare o anche discutere in condizioni simili? E la mia pur blanda sensibilità ed empatia, può permettermi di allontanarmi per pensare o cercare soluzioni, sbattendomene le scatole e infischiandomene se mia madre sbatte da tutte le parti con il deambulatore e mio padre si chiude in bagno e non sente le richieste e la voce della moglie? Ecco per me è una cosa difficile, e non sto fuori di casa per più di mezz'ora, facciamo pure venti minuti: di solito so già che ,al mio ritorno, devo rimettere a posto qualcosa, devo intervenire. Quindi, tirando le somme, forse per me andarmene anzitempo potrebbe permettere ai miei di essere alloggiati in un centro di cura per anziani, sopratutto in riferimento a patologie come quelle di mia madre, cioè cieca e con demenza, mentre mio padre forse potrebbe riuscire a dedicarsi finalmente alle parole crociate e , visto che c'è potrebbe anche farsi curare la sordità con un apparecchio. Le mie ragazze potranno stare ,come già fanno per diversi giorni la settimana , a casa dei rispettivi fidanzati, mentre mia moglie potrà, credo, dedicarsi alla cucina e trovare un lavoro presso un ristorante o riprendere il vecchio lavoro o entrambe le cose. Nel frattempo spero di essere tre metri sottoterra e ,sopratutto, dimenticato da tutti. So che per fare un passo del genere occorre una buona dose di coraggio: chissà che non riesca a trovare la forza tutta in una volta. Non essere adesso in condizione di poter dare aiuto, perché le persone che chiedono aiuto o fanno capire che ne hanno necessità, vanno soccorse in quel momento e non dopo quando per noi è più comodo: io stesso ho perso opportunità di lavoro perché l'eventuale aiutante non mi aiutò nel momento giusto, nel mio caso dei colloqui di lavoro a Milano durante il Salone del Mobile che si svolge in aprile: se tu sei disponibile ad aiutarmi a settembre, ti posso pure ringraziare ma il tuo aiuto non mi serve più, come un ombrello quando la pioggia è finita.

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