giovedì 14 giugno 2018

O ci è o ci fa

Che ci siano giornalisti che, di fatto, sono degli speaker, lo si sapeva: quando vedevi , in tv, il giornalista noto che legge le notizie, ma che non le commenta, le dà come assodate e senza che si possano né si debbano discutere, qualcosa già non torna. E quando dal video si finisce nella carta stampata oppure in rete, hai la conferma: quello è un servo non è un giornalista, perché se lo fosse si porrebbe domande, seguirebbe con "te" , con noi, un ragionamento, spiegherebbe come è giunto a dire a sostenere qualcosa. Mettiamo adesso il caso del limite dell'uso del denaro contante, e su Sussidiario.net leggo che questo Sergio Luciano, che fino ad oggi non conoscevo nemmeno di nome, nel suo articolo 

Flat tax subito e contante libero: cosa c'è dietro le promesse di Salvini?

Miracoli non se ne possono fare. Salvini deve stare attento: pur nella confidenza che ha sulla sua capacità politica, non gli conviene tirare troppo la corda degli impegni. SERGIO LUCIANO                                                                                                  e prosegue poi così Per esempio ieri Salvini ha promesso di abolire i limiti all’uso del contante: e i benpensanti si sono stracciati le vesti. Ma questi limiti, che sarebbero l’arma totale contro l’evasione se fossero davvero stretti, per ipocrisia sono stati tenuti alti – 3000 euro sono ancora molti  eccetera eccetera ecceterapeccato perché parlare di quanto ha detto ieri Salvini durante un incontro con la Confesercenti , era una buona traccia per parlare, appunto , di questioni economiche da mettere magari a confronto con l'altro incontro , cui mi pare Salvini non abbia presenziato, quello dei giovani industriali che erano contro l'abolizione della Fornero e contro anche altre cose. Ecco che se il nostro Sergio Luciano avesse letto questi dati che trova qui https://www.webeconomia.it/evasione-fiscale-italia-vale-180-miliardi-veri-colpevoli/10113/ avrebbe scoperto che , nel 2015, su 180 miliardi di evasione, 6,2 miliardi sono attribuibili a commercianti e artigiani. Se vogliamo parlare di percentuali, mi pare siamo nell'ordine dell'11% . Dimenticavo dire che è stata la Krls Network of Business Ethics, effettuata per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, a svolgere l'indagine: non deve scordare, l'amico giornalista che è facile giocare tra percentuali , numeri, elementi di valutazione, confronti e cose simili, ed è un gioco sporco ,utilizzato spesso in tv, sopratutto quando non c'è contraddittorio o ,se c'è qualcuno che azzarda troppo si "deve mandare la pubblicità o un servizio ...per spiegare meglio e approfondire. Ora il nostro e/o chi per lui, dalla Gruber a Formigli o a Porro , potrebbe anzitutto studiare, e mi dispiace se proprio Porro è bocconiano, ma la cosa più importante è offrire una panoramica affinché sia chi ascolta o legge a dover trarre le proprie conclusioni, a farsi l'idea. Certo uno può e deve dire la sua, quindi anche il giornalista o conduttore, ma non può essere sfacciato. Perché ? Perché perde credibilità e se qualcuno, come faccio anch'io delle volte, lo sto a sentire o leggere, è perché spero che si redima, faccia mea culpa , o che qualcuno, cazzuto , lo smerdi, tenga testa e gliele suoni. Cosa assai difficile, perché sanno scegliere gli agnellini da macello o i compari per spennare il pollo di turno, quello da frustare pubblicamente, così come sanno scegliere bene i temi, i termini, dato che i vocaboli da adoperare vanno ben pesati: poi ci sono i tempi e le pause da rispettare, cosa che rientra anche nel togliere la parola quando ci si accorge che qualcosa sfugge al controllo. Negli scritti questo avviene in modo ,a mio parere, diverso da quanto si vede in tv: in un articolo si passa da un tema a un altro semplicemente facendo esempi oppure con frasi tipo "come non ricordare che ..." o facendo dei confronti tra non so l'uso dei contanti in Italia e in Svezia, cosa che poi per spostare ancor di più l'attenzione su un determinato argomento, ci permette di elogiare il nord Europa per le leggi sui rapporti sessuali. Ecco che da una cosa che si poteva anche affrontare in poche righe e con qualche schema o grafico, ci si perde, come in questo post, in duecento righe, pure noiose.                  

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