Sabato
1 luglio, primo giorno di saldi, una coppia di clienti abituali entra
nel mio negozio: li conosco, lavorano entrambi con ruoli importanti e
manageriali in un’importante azienda, ci soffermiamo a fare due
chiacchiere.
Acquistano,
per fare un regalo ad un collega, uno zaino porta Pc, di quelli
ricchi di tasche e accessori. L'articolo non è in saldo, e il prezzo
è 229 euro.
"Quanto
ci fai? Mi chiedono". Per loro faccio 200 euro e aspetto con un
grande sorriso che mi ringrazino.
Invece
ciò che mi rispondono mi lascia di stucco: "Ah no, almeno 180
euro, perché su Amazon lo vendono a 176,66 euro e noi siamo Prime".
Ancora
questo Amazon... Rispondo con buone maniere e confidenza che mi
permetto di avere essendo clienti abituali: "No, perdonami, ma
perché allora non lo acquistate lì?". Risposta: "Perché
essendo un regalo vogliamo il pacchetto bello con il nome del negozio
ed eventuale assistenza in caso non piaccia o non vada bene".
Ah…
Bene, sapete cosa ho fatto? Gliel'ho venduta a 180 euro con fior di
pacchetto regalo, scontrino di cortesia ecc. Mi chiedo altri cosa
avrebbero fatto al posto mio: io ho pensato che così non avrei perso
due clienti, pur rinunciando ad un guadagno. Ma vi sembra giusto?
Grazie
per l’attenzione e una buona giornata.
P.A.
– Cagliari
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fonte http://www.unionesarda.it/articolo/caraunione/2017/07/03/una_negoziante_costretta_ad_abbassare_i_prezzi_per_colpa_di_amazo-127-619012.html
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