Oggi 7 gennaio 2017 sulla prima pagina (in basso a destra) del Corriere della Sera, si parla dell'Italia solidale: dalle prime righe che ho letto non ho visto traccia di solidarietà per il panificio che chiude, per la fabbrica che ha cessato la produzione a causa di un fallimento, per un'altra fabbrica che chiude perché è stato deciso di delocalizzare.
Non c'è stata raccolta fondi per poter riaprire o impedire di chiudere, semmai sono quasi certo che sono state favorite, e non da oggi, le aperture di numerosi e grossi centri commerciali: questo sì.
In ogni caso, e concludo, numeri per inviare sms per un tipo di solidarietà come quello che ho scritto , non ne ho visto, né ho scorto intenti simili da parte che so di confcommercio, confartigianato, confesercenti , confindustria , confagricoltura e similari, e nemmeno da parte dei sindacati e giammai da parte della chiesa cattolica (sempre pronta verso i migranti) o da parte di altre religioni (che però pagano un jet per i profughi siriani).
Vorrei essermi sbagliato.
Nessun commento:
Posta un commento