Erano i tempi in cui potevi essere diretto e spontaneo, come lo sono i bambini prima di essere educati, o meglio trasformati: un bambino ti fa capire subito se gli sei simpatico o gli stai sui coglioni, ti dice in faccia che ti stai comportando da stronzo.
Fino a una certa età, riesce ancora a essere sincero e le cose , se non gli arriva un manrovescio , non te le manda a dire.
Ecco che noi siamo come dei bambini educati , almeno in pubblico, nel lavoro o dinnanzi a terzi, evitiamo di essere noi stessi e siamo politicamente corretti: restiamo nel vago, siamo fautori del ma anche.
Questo è un danno che ci deforma il modo di ragionare e di affrontare le cose, la realtà, obbligandoci a subire ogni comportamento altrui per evitare di offendere chi magari compie azioni che , in altri tempi, non avremmo accettato.
Oggi dobbiamo cambiare strada perché ci sono i banchetti con le carabattole dei venditori ambulanti abusivi, dobbiamo ritirare la biancheria stesa perché qualche rompicoglioni cucina dalla mattina presto cipolle o altro cibo speziato e ci puzza i vestiti e la casa, non possiamo mandare affanculo l'extracomunitario che ci chiede soldi perché ci ha segnalato un posteggio libero (che avremo trovato lo stesso da soli ) , dobbiamo far vedere cosa stiamo mettendo nel cofano al posteggiatore abusivo che ci richiede i soldi perché prima quando abbiamo parcheggiato non glieli abbiamo dati...eccetera
Dobbiamo cedere , cambiare per forza del politicamente corretto imposto dal governo e dai media, ogni nostro diritto a comportarci come ci siamo sempre comportati: siamo sempre stati , di fatto, corretti, anche se ci siamo mandati all'inferno reciprocamente, ma senza arrivare a violenze fisiche, dato che torcere un capello era e dovrebbe essere reato.
Quando qualcuno ha sbagliato, a meno di santi in paradiso od omissione di atti d'ufficio, è stato processato , multato o che so io: oggi vieni denunciato tu se reagisci, se apostrofi qualcuno con termini che, fino a ieri, sono stati usati da tutti e senza intenzioni malvagie.
A dimostrazione di ciò invito, come ho fatto per scoprire se c'erano o ci sono state in passato le scie chimiche, a visionare film datati, diciamo degli anni 70 e 80, ma anche degli anni 90: sono quasi sicuro al 100 % che quello che oggi è vietato allora era la norma.
Il punto è che noi ci comportavamo, quasi tutti, come in quei film; adottavamo dei comportamenti e usavamo quel linguaggio che oggi ci viene proibito, vietato. La prova che non siamo stati del tutto riprogrammati col politicamente corretto di boldriniana e vaticana imposizione, l'abbiamo quando pranziamo o stiamo in compagnia di amici: li viene fuori il nostro vero modo di pensare e vedere le cose.
Nessun commento:
Posta un commento