Venerdì, nell’ovvio silenzio dei media italiani impegnati ad incensare Contebis, santo subito, il WTO ha emesso la sua sentenza sull’annoso caso degli aiuti di stato al consorzio Airbus, e la decisione è stata favorevole agli USA di Trump. Quindi per l’organizzazione che regola il commercio mondiale ci sono stati aiuti da parte dell’Unione Europea al consorzio che comprende Francia , Germania , Regno Unito e Spagna, autorizzando così gli USA ad imporre legittimamente dazi di rivalsa su prodotti europei.
L’Italia, anche se non fa parte del consorzio, verrà comunque colpita in quanto parte dell’Unione Europea. L’amministrazione Trump aveva già preparato una lista di prodotti da colpire con dazi incrementali o differenziali per circa 21 miliardi di dollari, fra cui il governo USA sceglierà dagli 8 ai 10 miliardi di import sanzionabili. All’interno della lista vi erano prodotti molti importanti per l’export nazionale, quali i vini ed i formaggi, che si calcolava costituissero fra i 4 ed i 6 miliardi delle nostre esportazioni. Un colpo molto forte, perfino superiore a quello assestato a paesi come la Germania che sono parte del consorzio, e per questo su queste pagine già diverse volte avevamo sottolineato l’inutilità del ministro del precedente governo che non era stato in grado di evitare che il nostro Paese fosse messo al centro del mirino USA. Ora la patata scottante passa a Di Maio che dovrà dimostrare di essere in grado di evitare il colpo. Non si tratti di avere un Tweet, qui il problema è proprio l’interesse nazionale. Se i formaggi, i vini o altri prodotti italiani saranno colpiti da maggiori diritti doganali la responsabilità sarà del leader a Cinque Stelle….
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