Facciamo anche 50 anni fa, i nostri "amici" migranti, quelli che sostengono di essere minacciati in patria o dissidenti o perseguitati , sarebbero stati subito oggetto di interviste e avrebbero ricevuto il sostegno dei "compagni" o di chi per loro, e non dico una castroneria se ogni sabato, in stile autoconvocati, ci sarebbe stata una manifestazione di protesta davanti ad ambasciate o consolati dei paesi in questione. Invece così non è: e nemmeno i più esaltati tra gli italiani si sono sognati di intervistare o colloquiare con altri di questi giovani e prestanti migranti, ovvero coloro che fuggono dalle guerre. Non gli hanno detto andiamo a protestare davanti alle Nazioni Unite, apriamo uno dei tanti tavoli di pace (noi siamo abituati in Italia ad aprire tavoli ma non a concludere): no, niente di tutto questo, solo una manifestazione a Milano sabato scorso. Ecco che appare sempre più chiaro che le domande che ho sempre rivolto a me stesso , tornano a fare capolino: accogliere una persona in difficoltà è un atto che, se vuoi lo fai sennò picche; posso darti da mangiare e da bere e rifocillarti per due o tre giorni, fai anche una settimana, ma poi...poi ti devi arrangiare in altro modo, a meno che io non abbia da offrirti un lavoro, sennò te ne devi andare. E di norma un lavoro te lo offro se mi serve personale in più e se non ci sono italiani (in questo caso) che possono svolgere lo stesso lavoro: da qui discenderebbe poi il
discorso sui contratti e gli stipendi e tutto un ambaradan che non è il caso di approfondire qui e ora, ma si arriverà anche lì. Così come pochi ,e nei talk show mi pare nessuno, si si mai domandato perché i migranti mussulmani non vanno nei paesi del Golfo a chiedere aiuto per il proprio paese o lavoro: eppure , pare che i Bengalesi arrivano fino in Egitto da Dakka ,ma Dakka collega anche i paesi del Golfo, c'è un aereo che fa scalo lì e anche a Istambul ,se preferiscono la Turchia. I nostri famosi immigrati negli States , si trovarono male , ma avevano un legame religioso più vicino ai protestanti e agli ebrei americani: migrando in un paese di religione mussulmana , vai e fai il tuo lavoro, non puoi socializzare neanche se schianti e devi pure stare zitto. Mio suocero, mio zio, miei cugini e altri conoscenti, hanno lavorato in Siria, Egitto, Libia (quando c'era Gheddafi) in Somalia, Etiopia, e rispettavano le regole che gli erano state dette: certo non andavano fuori da una moschea o per strada a chiedere soldi. Credo che per digerire il discorso migranti occorra fare qualcosa per gli italiani, cominciando dal lavoro e a seguire con tutto il resto: quindi , prima gli italiani. Facendo così si dimostra di avere a cuore le sorti del paese , e gli italiani saranno orgogliosi di essere italiani. Ma se invece si pensa di spaccare i coglioni con nuove tasse o aumenti dell'iva , se si pensa agli autovelox invece di pensare a moratorie per le tasse e i debiti pregressi, allora arriverà il momento che si vedrà gente appesa ai lampioni o fucilata. E' sufficiente un episodio per alimentare il fuoco di rabbia che cova sotto le ceneri di "avviso di mora, di atti ingiuntivi o di precetto, sfratti o pignoramenti, ganasce fiscali .posti di blocco, controlli della finanza e chi più ne ha più ne metta". E non voglio passare per un sobillatore o facinoroso, dico le cose che vedo e che sento o ,per dirla con un politico del Pd, mi pare fosse Veltroni, "che percepisco": in altri tempi la gente sarebbe scesa in piazza, oggi aspetta, qui a Cagliari almeno, che il comune "faccia i mandati di sussidio", così con quei quattro soldi si tira avanti per un altro mese, si mangia carne. Data la mancanza di una politica economica che ti sostenga, non puoi pensare di inventarti contadino o pastore, perché andresti incontro a una burocrazia da far paura ,e poi ti incazzeresti come un drago e, visto che siamo italiani e quindi esperti di tavoli, rovesceresti il tavolo del dirigente burocrate ottuso e coglione. Come minimo. Vai vai che ci sono i fondi: fai domanda per i fondi antiusura e ti rispondono che la documentazione è incompleta, e poi che non ne hai diritto. La mia amica, che ha fatto arrestare e mettere sotto processo un usuraio, cui sono stati bloccati pure i beni, ebbene dopo aver perso il lavoro, nel senso che ,senza voler entrare nei dettaglia, non ha più avuto accesso al credito per via di protesti ad esempio, si è vista negare non solo l'accesso ai fondi, ma da parte dello Stato neppure una mossa del tipo "mettiamo noi funzionari una buona parola in banca". Della serie "col cazzo che la prossima volta mi espongo e vado a denunciare e fare", arrangiatevi. Stando così le cose, come puoi accettare che per dieci o cento posti di lavoro, oltre ai tuoi concittadini e connazionali, si presentino anche i migranti e che,magari come avviene per accedere alle case comunali o all'edilizia popolare, a loro sia permessa l'autocertificazione a te no: così, come avviene per dichiarazioni dei redditi e tassazione, loro possono risultare famiglia più che numerosa e con "un sacco di persone" a carico, tu invece sei magari soggetto a controlli a incrocio. Non lo so, ma qualcosa non cuba,non torna.
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