Come
spesso succede, domande per noi importanti non ricevono risposte: ma
più dispiacere c'è nel ritenere che non siamo stati capiti, che non
ci siamo saputi far capire. Quindi le nostre domande, in questo caso
specifico le mie, non hanno trovato udienza. Eppure il pubblico ,
attento e adatto, mi sembrava che ci fosse. Fior fiore di esperti
credevo fossero attivi lettori di blog e siti dove ho ,
semplicemente, posto degli interrogativi e non solo sui migranti.
Premetto, per evitare noiose ripetizioni di vocaboli e termini, che
le risposte devono far sapere se c'è o no fattibilità, se ci sono o
si possono intravedere o studiare alternative, se purtroppo non c'è
niente da fare: ecco, cose di questo tipo.
Per
cui, chiedevo di fare qualcosa per debiti verso lo Stato, e che non
possono essere sostenuti in 72 rate : 100mila euro diviso 72 fa circa
1.400 euro scarsi. Ditemi dove uno li caga, se non li prende nemmeno
come stipendio...se , Dio volesse, avesse un lavoro con posto fisso:
nel mio caso, ad esempio, da fallito nel 2004, senza poter avere più
un lavoro autonomo ma ritrovandomi con
cartelle di Equitalia da
pagare, con il desiderio di vedere in che stato versa la mia
posizione Enasarco, ma non potendo creare o generare o produrre
reddito, non so dove sbattere la testa. Mi è venuto in mente, non
dico per casi come il mio, ma per evitare di arrivarci, a un fondo
salva imprese, siano queste sas o srl o di qualunque genere, comprese
quindi le individuali: in sostanza c'è chi versa denaro ad Ascom o
Confesercenti e similari. Ebbene , perché non versare qualcosa per
soccorrere e dare una mano a chi si ritrova una tegola tipo cartella
esattoriale ? Esistono già i consorzi fidi, e su quel genere
potrebbe esserci qualcosa che dia una mano, legale ad esempio,
proprio per evitare fallimenti e disagi, oltre che evitare di perdere
altri posti di lavoro. Similmente si potrebbe disporre di una
struttura, tipo azienda, che mette a disposizione personale
qualificato per occasioni quali aperture straordinarie o quando c'è
più lavoro , senza richiedere ore di straordinario al personale e
anzi, concedendo quindi il giorno di riposo settimanale e le ferie. E
senza che questa “azienda” sia una sorta di caporale,
logicamente. E che dire di un Comune che fa in modo che i locali
sfitti, invece di finire nelle mani dei soliti cinesi, venissero
affittati a commercianti o artigiani e ad aziende in senso lato
(quindi anche uffici)?Per esempio il Comune potrebbe concorrere nel
pagamento dell'affitto, tenere basse le tasse sui rifiuti anche
tagliandole del 50% o abolendole per un anno. Sui migranti mi ero
espresso per sapere come mai le navi norvegesi o più recentemente
una nave spagnola e prima ancora mi pare una tedesca, facessero
sbarcare i migranti a Cagliari: ben sapendo che non era un
trattamento speciale per noi sardi, dato che i cugini siciliani e
pugliesi e di altre regioni, ricevono un trattamento analogo o anche
“migliore/peggiore” (dipende dai punti di vista). Così come mi
chiedevo perché se non sai se gli ultimi 650 migranti giunti in
Sardegna devono diventare cittadini italiani o devono ricevere lo
status di rifugiati, li crei o dici che è necessario un processo di
integrazione? Se io ,ad esempio, non so se un apprendista rimarrà o
meno in azienda, se un venditore rimarrà poi a fare il venditore,
“non punto tutto su di lui”, “non investo un centesimo in più”
di quanto necessario: e non mi pare che dare soldi a una coop,
mettere insieme tutto un iter di pullman , trasferte, locali ad hoc,
affitti eccetera, ecco tutto questo è denaro che puoi risparmiare. O
no? Vogliamo tagliare la testa al toro? Prima gli italiani, in tutto
e per tutto. Prima facciamo ripartire le nostre aziende e attività.
Prima mettiamo gli italiani in condizione di poter spendere denaro e
nei negozi di italiani e non negli iper mercati, nei finti outlet ,
nei mega centri commerciali, ma nei negozi di città e paesi, nei
ristoranti italiani e non certo nei kebab o nei “mangia tutto
quello che vuoi a 20 o 22 euro a cranio”. Chiedetevi perché i
negozi degli stranieri, quasi certo quelli dei cinesi, cambiano
ragione sociale e persone e personale ogni due o tre anni.
Informatevi perché non pagano tasse per tot anni. Poi chiedetevi se
è vero o no che i migranti pagano le pensioni agli italiani, dato
che ci sono escamotage per non pagare tasse, che per loro valgono le
auto certificazioni mentre per noi ci sono i controlli a incrocio o a
campione. Con questo che, come per lo statale o il dipendente, è
vero che ha difficoltà a evadere, nel senso di non pagare le tasse,
ma è anche vero che non lo fa anche perché gli sono trattenute alla
fonte (nel caso degli statali, dove è anche “virtuale” ) o gli
sono versati dal datore di lavoro privato (mettiamo un commercialista
o un commerciante o ristoratore, che li versa lui allo stato: e in
questo caso sono soldi liquidi, biglietti veri e non bip di un
computer statale centrale).Spero di aver chiarito qualcosa della mia
mente malata. Delle cento basi Usa/Nato in Italia , ne vogliamo
parlare? Del patrimonio artistico e dei luoghi di villeggiatura , che
cosa ne vogliamo fare? Darlo a società straniere che se lo fottono e
non lasciano qui il becco di un quattrino? Chi non si rende conto di
certe cose non ha solo una trave nell'occhio, ma vive ancora in un
regime di privilegi: è come l'aiuto primario che deve vedersela con
suoi pari, ma non ha ancora la concorrenza del medico migrante che
può entrare nel concorso ,e magari godendo di qualche status
particolare, accumulare punti; punti che un italiano non può avere.
O se vogliamo riassumere il concetto, onde evitare di subire critiche
per casi singoli e particolari, fintanto che le cose andranno a
incidere su certe categorie di lavoratori...basta che non tocchi a
me. Ma se un giorno ci dovessero essere dei concorsi cui possono
accedere cittadini extracomunitari, con la scusa dei requisiti, in
stile quelli con cui si sono ricercati direttori di Musei e
istituzioni simili, allora qualcuno dirà che quei figli di puttana
di commercianti, ladri e farabutti, beh forse avevano ragione di
protestare per gli abusivi, per le licenze concesse troppo facilmente
agli stranieri, e che facevano bene a protestare quando “mio zio”
ha affittato i locali commerciali agli stranieri (ma fanno così
anche per le abitazioni). Quando poi, complici i sindacati e le
associazioni umanitarie, si riserveranno un tot di posti nei concorsi
agli extracomunitari o ai migranti in genere, allora vorrò vedere.
Quindi, ripeto e chiudo: prima gli italiani. Se poi qualcuno ha
voglia di spremere le meningi e trovare scappatoie per accesso al
credito, riabilitazioni, lotta contro Equitalia e similari,euro ed elezioni è sempre
il benvenuto...dal 2005 !
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