lunedì 22 febbraio 2016
Ci mangiano i maccheroni in testa
Mi pare che sia proprio così, almeno per quanto sento , vedo o leggo: quando ho saputo che una caserma dell'esercito, ubicata a Nuoro e ristrutturata a spese del comune potrebbe essere destinata a ospitare migranti o presunti tali, mi ha dato un senso di fastidio. Perché? Perché anche Nuoro, pur essendo in fase di spopolamento , ha il problema degli alloggi popolari che, guarda caso non si riescono a reperire o che sono da ristrutturare. Perciò dei locali, come quelli della caserma o similari, potrebbero ospitare cittadini italiani e in questo caso nuoresi, giusto il tempo che vengano realizzati o ristrutturati gli appartamenti di edilizia popolare. Se poi vogliamo dircela tutta, sarebbe nella logica pensare prima di tutto agli italiani, così come dovrebbe farlo il prefetto di ogni provincia italiana. Nei dibattiti anche odierni su questo tema e sul fatto che un prefetto, mi pare di Treviso, abbia in mente di requisire gli appartamenti sfitti così da destinarli ai migranti, ecco che nessuno intervenuto nel dibattito ,a memoria mia , ha sollevato la questione di "quanto tempo i migranti devono essere ospitati, dove e a spese di chi" e ,sopratutto, come mai non ci si preoccupa dei cittadini italiani che versano in condizioni ben peggiori di questi nuovi arrivati. E così possiamo lavarci la bocca dicendo che, di recente, un cittadino qui del cagliaritano, è stato respinto da un centro Caritas perché quel centro era destinato solo ai migranti; così come un cittadino senegalese faceva presente che il proprio fratello, che è ritornato in Senegal, riceve là dei soldi dal governo italiano come disoccupazione; così come un cittadino cagliaritano ha invece, come prescriveva la legge, ricevuto per soli 12 mesi l'indennità di disoccupazione che poteva essere, salvo errore, di 24 . Ora voler costringere i migranti a compiere gratis lavori come pulizia della città o dei parchi, o invitarli come già è avvenuto a diventare contadini, mi sa tanto di lavori che vengono scippati agli italiani che, tramite gara d'appalto o perché già in forza in un ente statale,potrebbero svolgere quei lavori ed essere retribuiti in modo equo o nel caso di contadini potrebbero ricevere dai comuni o da altri cittadini i campi da coltivare. Come mai, mi chiedo, non vengono invece fatti svolgere ai migranti, magari gratuitamente così da ripagare o compensare quanto gli viene dato dall'Italia, qualche lavoro di più elevato prestigio? Che so, potrebbero fare i giudici o i medici, del resto si diceva che erano plurilaureati e poliglotti: non c'è bisogno di fargli svolgere un concorso, visto che lavorerebbero gratis e,per accertare le competenze e i requisiti dovrebbero possedere , e di certo ce l'hanno, i famosi pezzi di carta! O forse va bene ,per chi lucra su di loro e contro gli italiani, che svolgano lavori soltanto di un certo tipo (per ora)?
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venerdì 5 febbraio 2016
Per caso, a Piazza pulita, vedo Salvini e ...poi cambio canale
Mi è dispiaciuto molto vedere Salvini in tv e che , nella fossa dei leoni, non dà la stoccata a Formigli: infatti alla domanda sui migranti, o immigrati, Salvini afferma che non è vero questi servono, all'Italia, perché gli italiani non vogliono più svolgere lavori pesanti, e che anzi se ci fosse richiesta di lavoro i nostri giovani si fionderebbero, ma non certo per 3 euro all'ora.
Allora perché ho cambiato canale? Perché mi sarei aspettato che Salvini, con la dovuta calma che talvolta lo contraddistingue, sciorinasse qualche informazione suffragata da numeri , e che dimostrasse che queste persone immigrate, clandestine o meno, non è vero che pagano le pensioni ai nostri vecchi, non è vero che sono consumatori e integrati (se consumano, comprano nei discount di proprietà per lo più straniera e con prodotti che abbassano il livello qualitativo ed è spesso dimostrato che l'uso e il consumo di questi nuoce alla salute; non si integrano perché il nostro tessuto commerciale vero e proprio è fondato sui negozi al dettaglio di piccole e medie dimensioni, e che l'ipermercato o il centro commerciale o la città mercato ci sono stati imposti, ed è ora di fare retromarcia...se l'Europa ce lo consente!) .
Sul discorso delle pensioni ci sarebbe da dire che è come per gli statali o i dipendenti privati: sono soldi che non ti vengono dati e poi tu li versi, ma è qualcuno che li versa, o dovrebbe versare per te. Non è ricchezza che tu crei con il tuo lavoro, seppure con i dovuti distinguo si scopre che in altre realtà spesso osannate, sei tu che devi metterti da parte i soldi che poi ti serviranno quando non lavori più: al contrario io difendo ,in parte, lo stato sociale così come era stato previsto dal 46 in poi, cioè come in costituzione dove paghi le tasse in proporzione e dove lo Stato ti aiuta se sei in difficoltà (si spera non mantenendoti in vita e in una situazione precaria, ma facendo sì che ti affranchi dalla povertà e dal disagio).
Ecco che avrei gradito una risposta precisa e articolata, oltre che convincente: so bene che per ogni spunto ,dalla pensione al lavoro, dagli sbarchi ai muri, c'è molto da dire e da aggiungere, dato che si creano filoni e rivoli e si rischia di perdersi in ragionamenti che necessitano ,a mio parere, di uno schema e di eventuali rimandi: diversamente non si capisce più un tubo.
Tutta la storia dell'immigrazione si intreccia, ad esempio sulla sovranità territoriale e monetaria, sulla nostra appartenenza alla Nato e sulle basi di nazioni estere ubicate nella penisola: è logico che ,come dicevo poco sopra, c'è il rischio di impantanarsi in ragionamenti e conclusioni che è difficile poi ricucire.
Un peccato .
Allora perché ho cambiato canale? Perché mi sarei aspettato che Salvini, con la dovuta calma che talvolta lo contraddistingue, sciorinasse qualche informazione suffragata da numeri , e che dimostrasse che queste persone immigrate, clandestine o meno, non è vero che pagano le pensioni ai nostri vecchi, non è vero che sono consumatori e integrati (se consumano, comprano nei discount di proprietà per lo più straniera e con prodotti che abbassano il livello qualitativo ed è spesso dimostrato che l'uso e il consumo di questi nuoce alla salute; non si integrano perché il nostro tessuto commerciale vero e proprio è fondato sui negozi al dettaglio di piccole e medie dimensioni, e che l'ipermercato o il centro commerciale o la città mercato ci sono stati imposti, ed è ora di fare retromarcia...se l'Europa ce lo consente!) .
Sul discorso delle pensioni ci sarebbe da dire che è come per gli statali o i dipendenti privati: sono soldi che non ti vengono dati e poi tu li versi, ma è qualcuno che li versa, o dovrebbe versare per te. Non è ricchezza che tu crei con il tuo lavoro, seppure con i dovuti distinguo si scopre che in altre realtà spesso osannate, sei tu che devi metterti da parte i soldi che poi ti serviranno quando non lavori più: al contrario io difendo ,in parte, lo stato sociale così come era stato previsto dal 46 in poi, cioè come in costituzione dove paghi le tasse in proporzione e dove lo Stato ti aiuta se sei in difficoltà (si spera non mantenendoti in vita e in una situazione precaria, ma facendo sì che ti affranchi dalla povertà e dal disagio).
Ecco che avrei gradito una risposta precisa e articolata, oltre che convincente: so bene che per ogni spunto ,dalla pensione al lavoro, dagli sbarchi ai muri, c'è molto da dire e da aggiungere, dato che si creano filoni e rivoli e si rischia di perdersi in ragionamenti che necessitano ,a mio parere, di uno schema e di eventuali rimandi: diversamente non si capisce più un tubo.
Tutta la storia dell'immigrazione si intreccia, ad esempio sulla sovranità territoriale e monetaria, sulla nostra appartenenza alla Nato e sulle basi di nazioni estere ubicate nella penisola: è logico che ,come dicevo poco sopra, c'è il rischio di impantanarsi in ragionamenti e conclusioni che è difficile poi ricucire.
Un peccato .
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giovedì 4 febbraio 2016
Moriremo anche noi così? Qualcuno credo di sì, e forse so anche chi!
Cane investito e soccorso in ritardo, muore nell'indifferenza totale a Oristano
Oggi alle 08:06
Il cagnolino investito (foto V.Pinna)
È rimasto per oltre due ore in mezzo alla strada, agonizzante.
Solo dopo le insistenze di una volontaria, l'animale è stato accompagnato nella clinica veterinaria ma ormai era troppo tardi: è morto subito dopo.
Storia di ordinaria e vergognosa indifferenza quella accaduta a Oristano in via Sardegna.
Un cagnolino è stato investito:alcune persone intorno, anche una pattuglia della polizia che ha chiesto soccorsi ma nessuno interveniva.
C'è voluto l'arrivo di una volontaria che passava per caso in zona per smuovere la situazione.
mercoledì 3 febbraio 2016
Cose fatte o lasciate a metà
La proposta di Matteo Salvini, l'abolizione degli studi di settore, in passato forse formulata anche da altri, è un'ottima idea ma che , se non è seguita e completata da una revisione di quanto pagare al fisco, è e rimane monca.
Idem con patate per quanto riguarda ciò che si dovrebbe pagare allo Stato o peggio che mai ad Equitalia: sempre secondo Matteo Salvini, ci sarebbero 500 miliardi di euro che, in gran parte, rischiano di vedersi col binocolo; ragion per cui si pensa di proporre ai contribuenti debitori di pagarne soltanto il 10 per cento. Meglio di un calcio nei coglioni si pensa, ma sopratutto meglio evitare l'iter del pignoramento e della vendita all'asta, che potrebbe solo allungare i tempi. L'idea di Matteo Salvini è quella di permettere alle imprese e alle famiglie di riprendersi.Ed è qui che lo aspettavo al varco: perché anche in questo caso le cose sembrano fatte a metà, dato che dimentica, sia lui che quelli che hanno avuto idee e proposte simili che : il debito X è composto da interessi, more ,spese varie e anche da una cifra già sbagliata e gonfiata in partenza e che doveva essere già inferiore in partenza; spesso chi non paga è perché i soldi non li ha e non li avrà, dato che o paga l'enel o l'affitto o i dipendenti o il dentista eccetera; non ha accesso al credito, perché o è protestato o fallito o non ha le garanzie che vengono sempre richieste dalle banche e che a volte, seppure in possesso, non vengono ritenute sufficienti.
Ergo: a volte le cose buone hanno bisogno di essere completate per essere efficaci.Per esempio un'azzeramento delle centrali rischi, una moratoria, qualcosa che consenta appunto di poter riavere accesso al credito. O anche una revisione o un abbassamento degli affitti, sia residenziali che commerciali. Ma forse , visto che è dal 2004 che lo sostengo, è fiato e tempo sprecato.
Idem con patate per quanto riguarda ciò che si dovrebbe pagare allo Stato o peggio che mai ad Equitalia: sempre secondo Matteo Salvini, ci sarebbero 500 miliardi di euro che, in gran parte, rischiano di vedersi col binocolo; ragion per cui si pensa di proporre ai contribuenti debitori di pagarne soltanto il 10 per cento. Meglio di un calcio nei coglioni si pensa, ma sopratutto meglio evitare l'iter del pignoramento e della vendita all'asta, che potrebbe solo allungare i tempi. L'idea di Matteo Salvini è quella di permettere alle imprese e alle famiglie di riprendersi.Ed è qui che lo aspettavo al varco: perché anche in questo caso le cose sembrano fatte a metà, dato che dimentica, sia lui che quelli che hanno avuto idee e proposte simili che : il debito X è composto da interessi, more ,spese varie e anche da una cifra già sbagliata e gonfiata in partenza e che doveva essere già inferiore in partenza; spesso chi non paga è perché i soldi non li ha e non li avrà, dato che o paga l'enel o l'affitto o i dipendenti o il dentista eccetera; non ha accesso al credito, perché o è protestato o fallito o non ha le garanzie che vengono sempre richieste dalle banche e che a volte, seppure in possesso, non vengono ritenute sufficienti.
Ergo: a volte le cose buone hanno bisogno di essere completate per essere efficaci.Per esempio un'azzeramento delle centrali rischi, una moratoria, qualcosa che consenta appunto di poter riavere accesso al credito. O anche una revisione o un abbassamento degli affitti, sia residenziali che commerciali. Ma forse , visto che è dal 2004 che lo sostengo, è fiato e tempo sprecato.
martedì 2 febbraio 2016
Per noi, niente :Cagliari, uno sportello per i migranti: offrirà assistenza amministrativa e legale
Da domani (oggi, per la cronaca), a Cagliari, uno sportello offrirà gratis assistenza amministrativa e legale ai migranti (e non solo).
Si trova nella sede sindacato Usb, in via Maddalena 20, e sarà attivo ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle19. Un'iniziativa voluta dalla Rete Iside insieme alle associazioni Asce e Yakahaar.
All'incontro non ha potuto partecipare, a causa di impegni istituzionali, il prefetto Giuliana Perrotta, che era stata invitata.
C'erano, invece, diversi migranti. Le loro esigenze sono tantissime: dalla casa alla dichiarazione dei redditi, ma anche la lingua e la burocrazia possono apparire come barriere insormontabili.
Ad aiutarli, per fortuna, i mediatori culturali.
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