Il ritmo frenetico della vita, almeno di non essere una persona che vive senza preoccupazioni, ostacola la realizzazione personale: e intendo in tutti i campi.
Perché si è presi dall'idea di non riuscire ad arrivare dove si vorrebbe, così come si è costretti a vivere e lavorare come e dove non si vorrebbe: il senso di frustrazione non può essere annullato da un lavoro che non ci piace e che, per farcelo piacere sosteniamo che sarà temporaneo; anche perché sappiamo che non è così. Il rimandare a data da definire ogni nostra decisione importante , non fa che intorpidire le capacità di analisi e quindi di decisione.
Abbiamo delle colpe? Forse sì, ma ricominciare ad analizzare la nostra vita , e intendo in quel campo ben preciso che sono "le cose che possiamo fare e che vorremmo ", penso sia un buon punto di partenza. A questo far seguire un piano di azione. Diceva il buon Erich Fromm, che è meglio un buon ladro che un cattivo prete: ritengo che volesse sostenere che ,per ognuno di noi, è preferibile vivere una vita come la immaginiamo e non come, per mille motivi, ci viene imposta. A meno che la nostra preparazione scolastica , culturale e interiore, non faccia parte dei nostri hobby : ma non credo che chi si è laureato in medicina o ingegneria lo abbia fatto per lavorare in un call center o per fare la baby sitter. Ma posso ,ovviamente, sbagliarmi.
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