In
alcuni casi , vuoi per curiosità vuoi per deformazione
professionale, è difficile non domandare e non farsi domande. Penso
, ad esempio, al sempre più citato caso del costo delle siringhe e
alle spese sanitarie in genere: infatti mi viene da confrontare, per
quanto possibile, il mio settore di lavoro, cioè l'arredamento per
ufficio, e quello della sanità. E quindi ne deduco che non esiste
non tanto, come vorrebbe qualcuno, un prezzo fissato ( da chi vorrei
poi sapere e con quale autorità e competenza) e valido per tutta la
nazione (non si mai che qualche stordito europeista convinto vorrà
un prezzo uguale per tutta l'Ue?), ma che manca, e di proposito, per
le siringhe non so ma per tutto il resto credo di sì, un'indicazione
di quanto segue: caratteristiche tecniche e/o prestazionali,
eventuali tempi di consegna , prezzo riferito a un minimo d'ordine.
Da dire anche che esistono o possono esistere, articoli simili ma,
appunto, simili che non vuol dire uguali ma che possono avere
prestazioni equivalenti ma ,come nel caso dei farmaci equivalenti ,
spesso non si ottiene lo stesso risultato e sopratutto il risultato
voluto . Nel mio campo di lavoro c'erano armadi metallici con lamiera
di 6/10 e altri con lamiera di 7 oppure 8/10: ora se tu li richiedi
con un minimo di 6/10 non lamentarti se poi, col tempo (e a volte
dico che ne occorre poco) i ripiani non sopportano il carico come
pure ,l'armadio stesso, non regge un trasloco. Ciò che non capisco è
il
desiderio di accentrare gli acquisti ove invece ,con il
decentramento, si compra ciò che serve e sopratutto in loco: si
riducono anche i tempi di consegna e si possono, in taluni casi come
nel caso dell'arredamento, personalizzare gli acquisti. Il vecchio ma
,se non erro, ancora in uso protocollo per le esigenze dei vari
livelli, vuole che se sei un dirigente alto, forse 8° o 9° livello,
magari devi avere il divano a due posti e le due poltrone più un
tavolino, o che devi avere invece che due poltrone davanti alla
scrivania , ne deve avere tre; poi non dimentichiamo la lampada da
tavolo o l'attaccapanni e il cestino, come pure non sorvoliamo sulle
dimensioni e il materiale della scrivani. Infine il tendaggio e via
dicendo. Ora se sei un economo di un ente, dovresti, a mio avviso,
fregartene del protocollo e semmai chiedere e valutare con i diretti
utenti dei tavoli e delle poltrone, se e di cosa hanno veramente
necessità: e provvedere di conseguenza. Del resto, sappiamo bene
come alcune stanze siano sottodimensionate al pari di altre
sovradimensionate : quindi il buon senso innanzitutto. Ma concordo
che se ci fosse davvero informazione, sarebbe diverso e non ci
sarebbe (e sarebbe stato) tanto ciarpame in giro negli uffici e non
solo in quelli pubblici: qualcosa come l'annuario di Suono dei bei
tempi, sarebbe qualcosa di veramente utile. Chi lo ricorda sa che
esisteva, alla fine della descrizione di ogni prodotto, la seguente
scritta : “prezzo corretto” cui seguivano le cifre. Ecco sapere
che una cassettiera su ruote costa tot , è già qualcosa per chi
poi, come spesso facevano gli enti pubblici, fa una serie di
telefonate per conoscere i prezzi: ma se ci fosse un annuario con i
prezzi e le caratteristiche prestazionali e tecniche, sarebbe meglio
e offrirebbe anche una serie di indicazione di riferimento. Nel caso
degli arredi, come può essere una sedia girevole su ruote, sarebbe
utile sapere di che materiale è fatto il basamento; che tipo di
ruote usa; che densità ha l'imbottitura e che tipo di rivestimento
c'è. Utili anche altre indicazioni, quali colore, come pure l'anima
interna del fondo e dello schienale, e se quest'ultimo è o no
regolabile eccetera. In definitiva, particolari aggiuntivi o meno,
ciò che mi piacerebbe passasse è il principio per cui è importante
sapere un prezzo orientativo di ciò si vorrebbe acquistare: per
contro mi fa rabbia sentire sempre parlare del costo basso come se
quest'ultimo sia l'unico parametro valido. Mi chiedo perché mai
allora non lo si adopera per le auto o per le case: mi piacerebbe
vedere scorrazzare i ministri dentro delle i 10 o similari, come pure
le pattuglie della polizia, o i vari motociclisti invece che in Bmw
circolare con dei modesti scooteroni. Avrebbero da ridire? Penso
proprio di sì. Allora, mi chiedo, diamo ai soldi e sopratutto a
quanto compriamo, il giusto valore e attribuiamo il giusto prezzo:
ciò va a vantaggio di chi acquista e di chi vende, che si vedrà
riconosciuto il valore di quanto prodotto. Oggi ho sentito ripetere
che c'è fame di made in Italy ma che occorre essere competitivi:
vogliamo ,evidentemente, continuare a farci prendere in giro da chi
vuole abbassare non solo i salari ma anche la qualità di ciò che
viene propagandato come made in Italy. Le cose fatte bene costano un
po' di più delle altre: se vuoi un armadio per il tuo garage forse
può andare bene anche uno di quelli che si trovano nei vari brico o
empori (sempre che riesca a montarlo bene o come si dice in gergo
“sempre che si monti”). Ma se serve altro, non puoi fare
riferimento a prezzi drogati da chi fa lo stoccaggio ,anche perché
non siamo ,per fortuna, tutti uguali: non abbiamo tutti la taglia M o
L , ma c'è anche chi porta la S o la XL: lo stesso vale per i mobili
e ,immagino , per chi deve adoperare strumentazione negli ospedali,
perché non penso che uno strumento sia uguale a un altro. E dopo
essermi dilungato abbastanza spero che almeno ciò che volevo
trasmettere arrivi a destinazione, sopratutto a chi ,da privato
cittadino, ha in programma acquisti.
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