giovedì 13 marzo 2014

La solita musica


Forse non ho seguito con attenzione i tg e i giornali che parlavano, ovviamente bene, dei provvedimenti di TiRenzi Rex, e in internet idem con patate: nel senso che si parla di lavoro e di nuove ipotetiche assunzioni, di tagli, di investimenti per rimettere in sesto gli edifici scolastici, di soldi in busta paga, ma non ho letto nè sentito niente circa gli imprenditori che hanno fallito o se c'è qualche intervento per chi ha subìto un protesto, niente per chi ha un procedimento giudiziario di sfratto (leggere in proposito la cronaca regionale italiana) e ancora niente per poter rinegoziare (ovviamente a stralcio ma con rateizzazione comoda e con cadenza non certo mensile) debiti verso lo stato, e meno di niente per poter avere accesso al credito (logicamente per famiglie, imprese, falliti e protestati). Quando qualche partito  movimento politico metterà questi e altri temi come prime cose da fare se andrà al governo, e intenderà realizzarli nei famosi primi 100 giorni, allora mi troverà pronto a spendere il mio tempo per supportarne la campagna elettorale. Diversamente possono andare a farsi fottere.
E detto così può apparire una considerazione, per dirla come piace tanto dirla loro, da bar , da conversazione inutile: invece sappia Renzi e chi se ne sta fregando dei falliti, dei protestati, di chi non ha accesso al credito. Questi gaglioffi, pensano di risolvere tutto tenendosi buoni i sindacati e la confindustria, così i lavoratori hanno nuovamente rinnovata la cassa integrazione o con qualche barbatrucco riescono a fare "a mossa" di assumere ,anche in questo caso ricorrendo ad artifici e contratti strani , qualche centinaio di persone: ignorando volutamente e con precisa determinazione che il consumo interno è crollato e che ci sono migliaia di attività che sono state chiuse e altrettante lo stanno per essere. In tutto questo marasma succede che anche chi potrebbe e dovrebbe informare e inchiodare gli intervistati di turno con ,secondo me, queste domande : a) che cosa state facendo per concedere e permettere accesso al credito? b) che cosa state facendo per chi è stato licenziato ed essendo in età avanzata over 40 o 50 o 60 non trova nulla? c) e per chi è nelle condizioni di essere un imprenditore , un negoziante, o semplicemente un fallito, ci avete pensato? d) invece di applaudire i vari marchi multinazionali che hanno riempito di ipermercati e megastore la penisola, c'è in programma ,come è avvenuto all'estero, ad esempio in Francia, di riqualificare i centri storici e le città in generale, dando così una mano a imprese piccole e non solo a palazzinari e cementificatori di professione? e) circa i beni artistici e i monumenti, come mai non avete preso in considerazione l'idea del prof. Gustavo Piga? forse perché non lo aveva fatto nemmeno il governo Monti nonostante le centinaia di firme (che non erano solo di semplici cittadini ma anche di prof. universitari)? E si potrebbe continuare parlando di pensioni,  di infrastrutture, trasporti, agricoltura, e tante altre cose determinanti, non ultima la sanità : e questo tema ci potrebbe portare a rivedere i sistemi di appalti che, contrariamente a quanto viene strombazzato dai media ,non deve essere ulteriormente centralizzato, in stile Consip o vecchio PGS, ma lasciato agli enti locali e decentrato. In questa maniera si avrebbero dei fornitori di beni e servizi più vicini alle realtà locali e il subappalto verrebbe o dovrebbe essere notevolmente ridotto. Le domande di cui sopra e le considerazioni che ne possono conseguire non interessano i giornalisti se non quando, con evidente, a questo punto, loro gioia, qualche persona presa da giusta disperazione e rendendosi conto di essere ormai inutile e ai margini della società, quando si accorge di aver perso la dignità, si toglie la vita. Ma anche in quei casi ci si concentra , come è logico, sui debiti , sul fatto che le banche non possono concedere più credito, e neppure si mette l'accento sui soldi che la Bce aveva dato alle banche perché concedessero credito a imprese e ai cittadini: di certo non dicono , i media, che un protesto mette in ginocchio una ditta, così come una o più riba non pagate costringono una ditta a pagare con assegni postdatati. In ogni caso doversi concentrare nel cercare soldi impedisce lo sviluppo di un'attività: sottrae tempo ed energie, toglie ossigeno che serve per migliorare e per ricercare nuovi mercati. Per contro anche i media,di solito, prediligono le storie ,anche in positivo, di aziende che vendono all'estero, volendo così non parlare del mercato interno che è fermo: non parlandone e non incalzando i politici in tal senso, non aiutano il paese a riprendersi. Del resto i giornalisti o gli impiegati dello stato, compresi quindi i politici , operano forse in regime di concorrenza? Non mi pare, essendo stipendiati, che nascano o muoiano più o meno persone, un medico , un maestro, un impiegato dell'anagrafe, un ragioniere di una municipalizzata, rimangono di solito al proprio posto. O no?

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