lunedì 10 marzo 2014

In cosa ha sbagliato Paolo Barnard? O meglio, cosa ha detto di giusto...

...e di condivisibile? Premetto che avrei gradito, che gradisco di più leggere , sentire e vedere, cose equilibrate nei giudizi ma sopratutto con argomenti sostenuti da testi, date , e il tutto suffragato da un tono pacato ma deciso e senza aria di sufficienza o superiorità.
Tutto il contrario di Barnard quando lo si ascolta, un po' meno quando lo si legge.
Per chi si forse perso qualcosa, come il sottoscritto fino alle due del pomeriggio di oggi, si tratta di un articolo , un post , dal titolo "La veritò sulle (infami) donne" , e che riporterò in coda al post, e al divorzio da "La Gabbia" e dal suo conduttore "Gianluigi Paragone", nonchè alle affermazioni, sempre di Barnard, nei confronti di Daria Bignardi.
Ora a mio parere, e siccome è il mio blog lo scrivo, Barnard è un po' come Grillo, ci mette cioè troppa foga: capisco le ragioni ma ,se ne puoi fare a meno, fanne a meno, sii un po' più pacato e forse ,ciò che sostieni, apparirà anche più convincente.
Non dico che si deve parlare come in chiesa o in camposanto, o come Prodi, ma venendo al sodo generalizzare o definire la maggior parte di, equivale a chi per sostenere che altri o chi lo ascolta sbaglia o è in errore, afferma che "tutti possiamo sbagliare".

Il che potrebbe non essere vero, o anche che c'è sbaglio e sbaglio, errore ed errore: se sbaglia il chirurgo o il dentista, ci sono errori rimediabili e altri meno o per nulla.
Ecco che da tempo, i media non perdono occasione per esaltare la figura della donna, per parlare di femminicidio, di uomini che tradiscono la moglie o partner o compagna, di uomini che abbandonano la famiglia (adesso la colpa della madre o mamma che ha ucciso le sue tre figlie, ricadrà nel marito o compagno o partner che l'ha abbandonata o che se ne è andato via), si parla di quote rosa, di parità negli stipendi (che è forse l'unica cosa giusta e sensata). 
Quanto scritto nel paragrafo precedente è, a mio avviso, un attacco vero e proprio, a un modo di vedere la vita che,seppure alcuni ritengono sbagliato, è ancora funzionante e, come ho anche scritto , suscettibile di miglioramento o anzi, meglio dire , necessario.
In quali comparti? Non certo con il reato di femminicidio, visto che le leggi mi pare che ,se applicate, prevedano già in ogni caso, aggravanti come crudeltà, circonvenzione di incapace, raggiro, violenza gratuita e immotivata: volendo punire in maniera giusta un individuo, maschio o femmina che sia, penso che ci sono articoli di legge che lo prevedono e senza che ci sia una legge ad hoc nuova di zecca.
Ma in altri paesi c'è: e a me non me ne importa un tubo. Penso ai paesi dove non c'è. Se per questo , in alcuni paesi c'è anche la pena di morte, se per questo nei paesi che tanto piacciono ai filoamericani, come l'Arabia Saudita, c'è ancora la pena di morte per reati quali l'adulterio, la sodomia, eppure nessuno si indigna più di tanto: anzi nei posti tanto ambiti da chi vuole o vorrebbe fare grossi affari, come Dubai, c'è stato , mi pare a luglio dello scorso anno, il caso di una ragazza, un donna sui 22 anni (salvo errore), credo norvegese, che è stata violentata e mi apre da un connazionale.
Con le loro leggi , rischia la condanna pure la donna, e anzi, da loro devi avere come testimoni 3 o 4 persone di sesso maschile (se non ricordo male): il che vuol dire che è impossibile, a meno di uno stupro di gruppo e con persone che si sono pentite ma che ,pentendosi, rischiano pure loro di essere condannate.
Quindi, non so se mi sono spiegato bene e quindi riassumo: un conto è voler essere persone civili e a modo, educate, e che non hanno intenzione di prevaricare sul prossimo, sopratutto se si trovano in una posizione, sociale o lavorativa, che in passato permetteva abusi di potere: mettiamo la scuola quando erano impartite punizioni corporali, cosa che in alcuni paesi è ancora possibile, prendiamo Singapore? Anche lì si fanno affari e appena si può nei media si esalta quella realtà sociale, dove non le gomme da masticare sono proibite, i graffiti non si leggono all'esterno dei vagoni della metro, le automobili non le trovi con le ruote sul marciapiede ecc., ma se uno vuole posso ricordare le punizioni che ricevevamo quando eravamo alle elementari, negli anni sessanta, e senza voler parlare di umiliazioni, ma solo di dolore fisico, perchè del trauma se ne può parlare a parte.
In un'epoca dove il primo che si sveglia , quando e se gli fa comodo afferma di essere stato oggetto di attenzioni pedofile, o peggio che mai che queste magari sono avvenute tra le mura domestiche, io che non metto in dubbio tutto ciò, però sostengo che ciò non deve portare a monopolizzare l'attenzione delle persone o ,peggio, a spingerle a richiedere leggi speciali.
Oltre a questo mi pare sbagliato imporre, come si fa da tempo, il politicamente corretto e mi rifaccio a quanto vuole il buon senso: quindi se mi sfotti è un conto, se mi torci un capello finisci dentro, magari per poche ore o giorni, ma ci finisci e ,se del caso, mi risarcisci. 
Non certo con il metodo fascista della causa civile, tipico di chi si sente diffamato e per impedire indagini o che si parli di alcuni temi, denuncia e ,chissà perché e percome lui ottiene quello che alla maggior parte degli italiani non riesce, cioè giustizia .
Tornando al nostro, se come ho inteso io, voleva rimarcare l'accento sul fatto che alcune donne riescono a essere più crudeli degli uomini, che alcuni fatti legati alla stregoneria siano in realtà imputabili alle donne, posso anche aggiungere che numerose società sono matriarcali, ancora oggi, e che non è vero che le donne contino come l'asso di bastoni.
Che poi la pubblicità o la mente maschile abbia il chiodo fisso degli amplessi, nel primo caso appare strano, nel senso che ci sarebbe contraddizione, o comunque c'è da ricercare una spiegazione plausibile, dato che numerosi acquisti,anche importanti, sono di fatto decisi dalle donne: come spiegare allora che queste accettino un invito a comprare e spendere che le vede, a loro dire, mercificate?
Ma non voglio spostare il tiro,cosa già fatta più volte oggi in questo post, e torniamo ancora a lui, a Barnard: l'invito a cancellare il post e i giudizi espressi sulle donne ,pena l'allontanamento dalla trasmissione la Gabbia, lasciano perplesso, e oltre a questo avrebbe dovuto chiedere scusa, credo in trasmissione.
Semmai condivido le affermazioni di Barnard, o meglio non mi va chi non vuole andare al sodo, e mi riferisco ai giornalisti e alla conduzione nei programmi di approfondimento o nei dibattiti: prendete posizione, ma sopratutto ha ragione Barnard quando afferma che Paragone non raccoglieva e non sviluppava i temi che lui ,Barnard, sottoponeva ed richiamava.
Ragion per cui effettivamente appariva un alieno, una persona fuori posto e fuori di testa, dato che non c'era un seguito a quanto da lui sostenuto: almeno chiama qualcuno che smonti, con cognizione di causa, ciò che Barnard sostiene, o meglio ancora attiva un dibattito con lui o chi per lui presente.
I dibattiti vanno saputi condurre, guidare, e ciò vale non solo per chi fa le domande, ma anche per chi riprende e manda in onda le immagini: certo che in casi simili uno come Barnard, al pari di un Sgarbi o di un La Russa o di una Santanché o di  altri che abitualmente urlano per sovrastare gli altri, andrebbe zittito e viceversa dovesse succedere il contrario.
Ma purtroppo la MMT e altri temi,cari a Barnard quanto al sottoscritto e immagino a numerosi altri, non ci sarà nessun confronto: un vero peccato commesso da Paragone, imperdonabile.
Mentre le accuse che Barnard ha rivolto, proprio a Paragone, mi lasciano indifferente, nel senso che non mi interessa se lui in passato ha leccato i piedi dei leghisti o se adesso fa altrettanto accogliendo e sostenendo il M5S: mi interessa se va o non va al sodo, e mi pare non ci va.
Ha fatto, con tutti i dovuti distinguo, ciò che ha fatto e sta facendo Paolo Del Debbio a Quinta Colonna: cioè è partito bene denunciando determinate situazioni,e si è pure distinto anche lui quando ha parlato e fatto parlare il popolo dei forconi, gli imprenditori, i pensionati eccetera
Ma poi anche lui, come Pierluigi Paragone, si è arenato, ripetendo sempre le stesse cose e mai proponendo qualcosa di concreto e di fattibile, o almeno non qualcosa utile per tutti.
E le cose non vanno bene se si fanno, volontariamente o meno, figli e figliastri.
Il sottoscritto aspetta ancora risposte da Grillo, Di Pietro, Forbice, Costanzo, Bindi, Blondet e altri.
Quanto alla Bignardi, ha certamente sbagliato a definirla Troia, nel senso che poteva evitare di usare il turpiloquio: con questo che quando ci vuole , ci vuole.
Tuttavia essere consci di essere sgraditi dovrebbe invitare i vari Barnard , Grillo e altri non me ne vengono in mente, non tanto a moderare i toni, quanto a evitare di farsi pizzicare dato che quel che rimane vivo oggi nella mente di chi non conosce Barnard è il post sulle donne e le parole riferite a Paragone e sopratutto alla Bignardi.
Errore simile,con i dovuti distinguo, lo fece Franco Battiato , quando definì le parlamentari italiane troie disposte a tutto...: per questa ragione fu rimosso.
A me piacciono entrambi, per cui continuerò a interessarmi e a seguire Barnard e farò lo stesso con Battiato: assai meno con Paragone e Del Debbio, mai seguita invece una puntata delle Invasioni Barbariche.
Mi sarò perso qualcosa? 
Ecco di seguito il post incriminato
LA VERITA’ SULLE (INFAMI) DONNE.

Ho un’amica di 40 anni, ne scrissi molto tempo fa, è quella che a 20 anni lavorava in catena di montaggio piegata a 90 gradi a imbullonare camion. Gli operai, per la maggior parte meridionali, passavano e le palpavano la figa. Questa ragazza ha avuto un padre rivoltante. Poi un sacco di uomini che l’hanno delusa ecc. Bene. Pochi giorni fa mi chiama e mi dice: “Le donne sono la maledizione di Dio in terra, qualcosa di più schifoso di loro non esiste”. Si riferiva ai suoi successivi 20 anni di esperienza sul lavoro, culminati oggi con una caporeparto marocchina che fa mobbing alle Goebbels, dopo averne avute una quindicina della stessa risma. Io ho avuto la Gabanelli, e posso testimoniare che quando una donna è carogna non ha rivali all’inferno. Forget men.
Le donne, al 99%, sono una razza miserabile. Quando va bene. Ricordo a tutti che i delatori delle cosiddette streghe medievali, le persone cioè che mandavano delle innocenti alla tortura e al rogo, erano al 90% donne, guidate da gelosia o invidia o altro. Fatto storicamente accertato. Ricordo a tutti che la favola di Hansel e Gretel, nella realtà storica acclarata, va così: Gretel era una giovane ma incapace pasticcera che non vendeva perché un’anziana pasticcera lavorava molto meglio di lei. La accusò di stregoneria, l’anziana fu torturata spaccandole le tibie e bruciata viva. Ricordo a tutti che a Tuol Sleng, il centro torture di Pol Pot in Cambogia (2 milioni di morti), i torturatori specializzati erano tutte ragazze. Pol Pot le selezionava proprio per la capacità femminile di sadismo estremo. Ricordo a tutti che Erin Pizzey, la prima femminista che fondò i centri per il soccorso a donne vittime di violenza maschile, fu minacciata di morte e quasi uccisa da donne. Perché? Perché aveva scoperto le impronte dei tacchi a spillo sulla fronte di alcuni bambini gonfi di ematomi che accompagnavano le madri al centro. Si fece due domande e scoprì l’inconfessabile mondo dell’abominevole violenza delle madri sui bambini (oggi riscontrabile in ogni supermercato o spiaggia). Ne fece un libro denuncia… la brave donne tentarono di ucciderla.
Le donne sono al 99% esseri mediocri, solo capaci di creare miseria ai propri figli o al mondo. Purtroppo hanno quello che hanno fra le gambe. E ok. Ma non fosse per quello, e per la cultura di sinistra dei Pddini cerebromancanti, sapremmo come giustamente apostrofarle. Al 99%. Così come meritano gli uomini al 99%. Solo che…
… Se si scrive che gli uomini sono al 99% dei porci disumani o troppo stupidi per esistere, nessuno dice nulla. Se lo dici delle donne… Uhhhhhhhhh!
Firmato e ratificato da Paolo Barnard.
    

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