lunedì 12 giugno 2017
Passa tutto in cavalleria
Come è già successo per la questione delle accise sul prezzo del carburante, così succederà per quei provvedimenti e leggi e disposizioni, tanto contestate dai politici all'opposizione che, una volta giunti al governo, si dimenticheranno o che, per giustificare l'impossibilità a loro dire di poter cambiare o abolire o fare qualcosa, sosterranno che i tempi sono cambiati: nel caso delle accise o iva, si dirà che occorre sostituire quelle entrate con altre, nel caso invece delle ganasce fiscali o più precisamente del pignoramento dei c/c, sarà magari un iter pieno di insidie a rallentare e a rimandare il tutto. Un motivo,per non fare, lo troveranno sempre e comunque. Un po' come Macron con le leggi speciali che da 19 mesi sono in vigore e che lui, molto zelante, ha deciso di far diventare permanenti, nonostante non abbiano portato nessun risultato utile (vedi Nizza).Tornando alla nostra patria e più precisamente alle nostre realtà quotidiane, non mi pare di aver letto visto o sentito, di qualche candidato sindaco che si dicesse pronto e deciso a rimuovere gli autovelox o, quanto meno come disse una volta il capo della stradale regionale sarda, che le apparecchiature devono essere ben visibili e opportunamente segnalate. Lo dico perché troppo spesso , ed è il caso anche di alcuni paesi sardi, queste trappole sono dislocate all'uscita delle vie del paese e dove è imposto un limite di 30 km orari: si dà il caso che spesso sono località montagnose , quindi con discese , e mantenere 30 orari quando sei già in uscita, seppure per alcune decine di metri e aiutati o distratti dal paesaggio o dalla fretta, ti fa scattare il marchingegno. Per non parlare di quando invece di uno gli apparecchi sono di più. In tutti i casi spero che ci saranno sindaci che non si faranno intimidire da contratti capestro con società di gestione delle trappole, siano autovelox che t red o similari, così come sarebbe il caso di intervenire su tasse sull'ombra e pubblicitarie. So che ci sono cervelli che già lavorano, purtroppo, per il male, e che quindi governi e regioni spesso avocano a se la possibilità di intervenire, stile leggi speciali, a monte , togliendo di fatto le competenze ai comuni e quindi ai sindaci. E' il solito trucco: quando serve si fa valere una legge regionale, quando fa comodo si fa valere quella nazionale e quando fa ancora comodo valgono le direttive europee o leggi europee. Facile no?
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