Il vecchio adagio è vero, ancor più se riferito al clima attuale: ma a me serve come pretesto per introdurre o reintrodurre un tema che mi sta a cuore. Il tema è più o meno il solito, ossia: come mai, nelle discussioni, non si portano avanti i ragionamenti. Mi sembra che ci si comporti come coloro che, al mattino in tv leggono i giornali:ed è vero che, spesso, ripetono "adesso leggiamo i titoli dei principali giornali", cioè non dicono leggiamo le notizie che sono riportate dai giornali e le commentiamo. Perciò a me ogni tanto sembra che ,come la rondine appunto che annuncia la primavera, in tv e nei media "siamo lì a un passo dal completare i ragionamenti", ad arrivare a delle conclusioni, a delle proposte. Invece , niente di niente. Per cui quando si parla di persone che si suicidano per colpa di cartelle esattoriali impagabili, penso che il conduttore o il giornalista arrivino a fare delle proposte concrete, e se sono persone dotate di intelletto potrebbero, consce di non avere i numeri e la conoscenza adatta, farsi aiutare da commercialisti e avvocati: la delusione arriva allorché si capisce che la notizia, per i media, è solo il suicidio e non, invece, trovare soluzioni che diano respiro alle famiglie dei suicidati (che come si sa, spesso rimangono debitrici verso lo stato ed Equitalia) e sopratutto si eviti che si aggiungano altre persone alla lista dei suicidati. E' come per gli immigrati: forse che qualcuno, da Del Debbio a Floris passando per Porro o la Gabanelli, abbia mai avanzato delle domande "sulla durata dell'accoglienza" o abbia invece incalzato il governo e i propri ospiti sul fronte degli aiuti che dovrebbero essere riservati ai cittadini italiani, alla ripresa economica, al rinascimento culturale?
E si potrebbe continuare perché le domande sono molte e le sto raccoglientdo ma, siccome siamo a fine anno, ripensiamo in questi giorni a cosa è meglio fare per noi, italiani, per evitare di finire subalterni o schiavi di banche e istituzioni. Lo è difficile quando si legge che qualcuno pensa e dà terreni ai migranti perché li possano coltivare, quando a costoro vengono forniti i mezzi , le consulenze, e le agevolazioni per fare impresa, e scoprire che siccome sei italiano non ha i diritti che hanno loro. Troviamo il modo di vivere e sopravvivere, cerchiamo di riprenderci ciò che è nostro e, come dicono i politici, facciamolo con tutti i mezzi possibili. Buon anno nuovo.
lunedì 28 dicembre 2015
domenica 20 dicembre 2015
Non sia mai che qualcuno, poi, apra gli occhi
In
questi giorni si è parlato molto del crac delle quattro banche ma in
riferimento ai fidi concessi in modo troppo disinvolto: si è in
sostanza evidenziato che i beneficiari fossero inaffidabili e “amici
degli amici”. Ciò ha generato dei crediti divenuti inesigibili o
comunque difficilmente recuperabili. La conclusione che è stata
tratta ed esposta nei talk show e nei media in generale è che
occorrono delle garanzie per avere i fidi: a questo punto mi sono
dispiaciuto per le conclusioni che sono di una logica perversa e
,secondo me, sbagliate sotto tutti i punti di vista. Ho ricordato in
un commento lasciato su Luogocomune.net ,senza che ovviamente nessuno
ne cogliesse il senso, come a metà degli anni 80 la allora ancora
Banca Popolare di Sassari concedesse un fido soltanto se ,ad esempio,
a fronte di 10 milioni di lire vi fosse l'acquisto di 2,5 milioni di
azioni; e come ogni operazione quale rinnovo,
sabato 12 dicembre 2015
Accoglienza di un mio commento su un sito: zero
Ho
commentato , ieri sera, sul sito Luogocomune.net che, per inciso
frequento da gennaio del 2005, la notizia delle obbligazioni di
alcune banche che ormai hanno perso ,completamente, valore. Il fatto,
noto a quasi tutti gli italiani e a gran parte dei cittadini europei,
l'ho commentato partendo da una notizia, vecchia e che pertanto non
tutti conoscono, e sopratutto i “non sardi”, e cioè il casino e
crac della Banca Popolare di Sassari avvenuto a metà degli anni 90:
il parallelo è stato da me visto e quindi suggerito, dall'analogia
che c'è tra “la richiesta /obbligo di acquisto di obbligazioni
della banca che emette/rilascia il mutuo”, che è una informazione
fornita da una correntista di una delle banche “salvate dallo
Stato” ma a danno dei correntisti. L'analogia è che pure la Banca
sarda a suo tempo, e proprio con me e tante altre persone, fece lo
stesso per concedere un fido, un eventuale allargamento dello stesso,
nonché per il rinnovo: cioè , ho compri azioni della banca, oppure
niente scoperto di conto corrente, niente anticipo sulle fatture, e
giammai il rinnovo. Inutile dire che a fronte di azioni in milioni di
vecchie lire, ho ricevuto 960 euro nel 2006 (salvo errore): una bella
svalutazione che ho accettato soltanto perché nel 2004 sono stato
dichiarato fallito e avevo bisogno di soldi. Ma il commento
completamente ignorato, cosa dimostra, cosa significa:è evidente che
quando porti il tema sulle cose pratiche, di tutti i giorni, noti che
un sacco di commenti precedenti e successivi parlano di altro ma non
scendono nel quotidiano. Faccio anche presente che, rispetto per il
suicida di Civitavecchia a parte, non c'è stata e non c'è
altrettanta mobilitazione né trasmissioni tv che si danno da fare
per evitare che le piccole aziende falliscano, né ci sono raccolte
fondi o petizioni, per i falliti, per i protestati o per chi non ha
accesso al credito. Anche riguardo ai prestiti facili concessi da
queste 4 banche incriminate, si parla di prestare in futuro maggiore
attenzione quando si erogano fidi: il che tradotto vuol dire che chi
fino ad ora si è visto negare un fido perché non ha i requisiti può
stare certo che se lo vedrà negare anche in futuro. Non hai le
garanzie e quindi non si può. Tutto come prima e anche peggio:
venivi ignorato prima, ancor di più adesso.
venerdì 11 dicembre 2015
Tra vedere e non vedere
Un post lungo, forse noioso, ma su certe cose non si può lasciar perdere.
Tra
vedere e non vedere ecco che i danni cagionati ai correntisti delle
banche “salvate da un provvedimento domenicale del governo”,
vanno in onda in tutti i talk show e i media non si fanno mancare
niente. E tutto questo mentre si tengono in vita le persone povere, e
lo si fa attraverso pasti caldi e pacchi alimentari; lo si fa
consegnando vestiario alle famiglie. Peccato che l'aiuto vero e
proprio , quello più vicino alla soluzione del problema povertà,
dovrebbe essere in denaro, dovrebbe prevedere un lavoro o una fonte
di sostentamento più o meno sicura. Chi non ha toccato il fondo o
non vi si è avvicinato, non sa che genere di umiliazione sia quella
di dover continuare a dipendere, per poter vivere, dalla generosità
altrui: e poco importa sapere che quello che si riceve o si potrebbe
ricevere, compresi gli aiuti in denaro quasi sempre negati, che ci
sono dei fondi specifici, dedicati, per tamponare questa brutta
realtà. A mente sgombra e libera, qualora ci fosse tranquillità,
uno potrebbe anche fare le pulci e vedere come sono stati e come
vengono adoperati i fondi: chi li amministra e gestisce , come e
perché. Ma quando uno mangia poco e male, sapete cosa succede? No?
Allora ve lo dico : accade che , giorno dopo giorno, perde la
speranza di poter ritornare nel girone dei vivi ,
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