venerdì 11 dicembre 2015

Tra vedere e non vedere

Un post lungo, forse noioso, ma su certe cose non si può lasciar perdere.
Tra vedere e non vedere ecco che i danni cagionati ai correntisti delle banche “salvate da un provvedimento domenicale del governo”, vanno in onda in tutti i talk show e i media non si fanno mancare niente. E tutto questo mentre si tengono in vita le persone povere, e lo si fa attraverso pasti caldi e pacchi alimentari; lo si fa consegnando vestiario alle famiglie. Peccato che l'aiuto vero e proprio , quello più vicino alla soluzione del problema povertà, dovrebbe essere in denaro, dovrebbe prevedere un lavoro o una fonte di sostentamento più o meno sicura. Chi non ha toccato il fondo o non vi si è avvicinato, non sa che genere di umiliazione sia quella di dover continuare a dipendere, per poter vivere, dalla generosità altrui: e poco importa sapere che quello che si riceve o si potrebbe ricevere, compresi gli aiuti in denaro quasi sempre negati, che ci sono dei fondi specifici, dedicati, per tamponare questa brutta realtà. A mente sgombra e libera, qualora ci fosse tranquillità, uno potrebbe anche fare le pulci e vedere come sono stati e come vengono adoperati i fondi: chi li amministra e gestisce , come e perché. Ma quando uno mangia poco e male, sapete cosa succede? No? Allora ve lo dico : accade che , giorno dopo giorno, perde la speranza di poter ritornare nel girone dei vivi ,
comincia a dubitare di se stesso e delle proprie capacità lavorative e cognitive. Avete mai guardato negli occhi una persona simile? A me tutti i giorni, davanti allo specchio: scopri che alcune cose che sapevi fare, di poter fare, dubiti di riuscire a poterle fare. E mi riferisco a cose inerenti la professione che hai svolto fino a poco tempo fa: un po' come per Baldini che , giustamente, vorrebbe riprendere a fare programmi in tv o alla radio ma, col tempo che passa senza venire coinvolto, ossia chiamato, dovrà impegnarsi molto e non poco per riacquistare confidenza e sicurezza nelle proprie capacità (e non vuol dire che ci riesca, anche se glielo auguro ). Quindi vedere che all'extracomunitario gli si allunga un euro perché costui vada, al nostro posto, a pagare il parcheggio per la nostra auto, e siccome qualcuno ha il cuore generoso (ma solo verso queste persone) gli dà altri euro...beh, dà ,almeno a me , fastidio e poi provoca rabbia e risentimento nei confronti dei miei concittadini: potrei anche accettare ,senza dir niente, che una persona faccia l'elemosina o lasci tutti i propri beni a una badante straniera o alla chiesa o allo Stato. Ma dati i tempi che stiamo vivendo e dato che gli stranieri vengono, purtroppo obbligatoriamente, aiutati dallo Stato e dall'Ue, sia direttamente che attraverso le varie Caritas , onlus, coop e chi più ne ha più ne metta, ecco che mi sento umiliato. Perché se gli italiani in difficoltà ricevessero gli aiuti che ,sono sicuro, la nazione italiana è in grado di concedere, sono altrettanto sicuro che ,qualora si presentassero le condizioni, ogni italiano non negherebbe aiuto a uno straniero in palese difficoltà: logica e buon senso però pretendono che, se devo aiutare qualcuno , aiuto prima uno di casa, un italiano e dopo, solo dopo, se riesco aiuto uno straniero. E anche in casi del genere, dopo aver saputo “vita , morte e miracoli” di questa persona, cioè dopo averlo identificato e censito, mi posso prodigare a dargli una mano. Ma anche in casi del genere occorre che costui venga sì aiutato, ma nei tempi e nei modi e nei luoghi stabiliti: il punto è che queste cose, essenziali, non si sanno. Ma c'è di più: i vari prefetti, almeno da noi in Sardegna, non hanno mai precisato per quanto tempo e dove queste persone devono stare;hanno invece invitato i vari sindaci a non sottrarsi al dovere di assisterle, così come la Chiesa e varie associazioni hanno esortato i fedeli e i cittadini a essere generosi donando ogni ben di Dio (intendendo viveri e vestiario: immagino non disdegnassero donazioni in denaro). Mi sono sempre chiesto, e non da oggi, come mai non c'è lo stesso riguardo per i falliti, per le famiglie dei falliti che si sono suicidati, per le famiglie dei negozianti e operatori commerciali che si sono suicidati (ma diversi negozianti e operatori commerciali non erano ancora stati dichiarati falliti): hanno forse le onlus e le coop o i prefetti esortato i cittadini a dare una mano agli altri cittadini che erano in difficoltà? I vari parroci e vescovi si sono forse sbracciati dal pulpito per invitare a essere benevoli durante la questua domenicale? Non mi pare proprio. Anzi potrei anche aggiungere che ci sono diverse persone che aspettano, da anni, di ricevere i famosi aiuti dei fondi antiusura, e che per mille cavilli ogni volta vengono richieste ulteriori spiegazioni e dati da precisare e indicare: presenti la domanda, la richiesta , e ogni volta ,dopo un po' di tempo, ti richiedono altre specifiche. Della serie che ,nel frattempo, fra l'indifferenza generale,il paziente muore: ma non l'extracomunitario, non il presunto profugo, non il rifugiato, che semmai ricevono subito subito, la consulenza di associazioni, intermediari e avvocati,nonché di sacerdoti e altre anime caritatevoli, che guarda caso non lo sono altrettanto verso gli italiani in difficoltà: chissà forse facciamo schifo noi che vogliamo soltanto ritornare a poter essere autonomi, liberi. Ci piacerebbe poter partecipare alla vita sociale e non essere relegati ai margini della società e magari con l'obbligo di richiedere sempre e comunque un pezzo di pane. Dispiace doverlo sottolineare ancora ma non è giusto ,potendolo fare, non permettere che gli individui si affranchino dalla schiavitù della gratitudine altrui: gratitudine che appare sempre più falsa, nel momento in cui tu sai che ad altri viene riservato un trattamento di favore che a te viene negato. Poco tempo fa qui in città hanno distribuito agli extracomunitari, tra le altre cose, pacchetti di sigarette, ovviamente gratis: qualche italiano ha provato anche lui a chiedere un pacchetto che, logicamente, gli è stato negato. Però bastava fare venti o trenta metri e ,sotto i portici di via Roma o nel Corso (siamo a Cagliari) potevi acquistarli dagli stessi extracomunitari. Gli stessi che i pullman, in convenzione,portano in città e poi riportano nei luoghi dove costoro, alcuni almeno, sono alloggiati. Un servizio che per quelli come noi hanno a pagamento, sempre che se lo possano ancora permettere. Queste e tante altre sono le cose che danno fastidio e che chi può si ostina a non voler vedere e a non voler capire. So bene che chi sostiene “prima gli italiani e poi gli altri”, non solo è razzista ma pure coglione, stronzo e figlio di puttana, carogna e per non farci mancare niente è anche bastardo: tuttavia il bastardo ,seppure in difficoltà, non riceve gli aiuti e non catalizza l'attenzione ,non dico su di sé , ma sui propri problemi. Il non riuscire a presentare i problemi, non sapere come indicare le difficoltà esistenti, che, è bene chiarire non sono solo mie o dei commercianti, ma anche di agricoltori e pescatori, di commesse e tassisti, di insegnanti e operai, è forse il male peggiore: vuol dire che non riesci a essere rappresentato. In poche parole non c'è nessuno che porti avanti le tue rivendicazioni, nessuno che “faccia i tuoi interessi”: in parole povere, non conti un cazzo. Tu e quelli come te. A che cosa serve l'aliquota unica se non hai poi accesso al credito? A che cosa serve , mettiamo , sempre l'aliquota unica se non c'è una moratoria per le cartelle esattoriali? A che cosa serve ,sempre lei l'aliquota unica , se non viene riconteggiato il debito verso Equitalia o chi per lei? Ci sarebbero anche tante altre questioni da chiarire, come i trasporti e la mobilità, come lo sfruttamento del territorio, ma la riqualificazione dei centri urbani, come è avvenuto in altre nazioni come la Francia, ha permesso di ripopolare cittadine che si erano spopolate, rendendo conveniente trasferirsi. Operazioni simili, magari adattate alla nostra nazione, valutando proprio l'operato altrui, perché non copiarle? Potremmo anche fare meglio dei francesi! Invece le ristrutturazioni, i restauri, il recupero di ruderi o catapecchie, costa caro e ,chissà perché (ma lo sappiamo il perché!) si preferisce costruire palazzi nuovi di zecca e ,dulcis in fundo, gli immancabili centri commerciali. Evviva! Che bello andare tutti a lavorare nel centro, tutti commessi full time e con il “tempo spezzato”, tutti lì! Che brutto invece vivere in un posto vivibile, con un ritmo di vita rilassante ma non passivo,non drogato, che schifo avere i negozi sotto casa, potendo disporre di tempo per sé stessi, lavorando tutti ma lavorando meno! Ma come farebbero coloro che ti stanno adesso aiutando, a poterti tenere ancora in pugno, a sapere vita morte e miracoli su di te, a poterti condizionare e ricattare magari quando ci saranno le prossime elezioni? Se tu riesci a farcela, loro ti hanno perso: se poi continui a farcela, ti hanno perso per sempre. Ancora adesso quando rileggo la notizia del suicidio del risparmiatore , del pensionato, di Civitavecchia, penso all'uso strumentale che c'è stato di quel triste evento: ecco che possono, ancora una volta, spostare il tiro, richiamare l'attenzione di un gran numero di noi, verso il problema banche e risparmi rubati. Così se andiamo a ritroso nel tempo, possiamo ricordare che un evento, una notizia, tira via l'altra: e che quindi ciò che per noi è importante poco dopo non lo è più. Le nostre questioni vengono superate, diventano cose vecchie e senza nessuna importanza, perdono interesse se mai lo hanno avuto. Certo per noi sono state e sono d'importanza vitale: ma solo per noi e per quelli come noi che, non dimentichiamolo “contiamo niente e meno di niente”. Moriremo dimenticati, ed è bene che le nostre facce finiscano anch'esse nell'oblio: lasciamo che i politici abbiano bene impresse negli occhi e nel cervello, altre facce , altre immagini. Quelle dei migranti: a loro importano quelle persone . Il perché lo dice Mafia Capitale e gli altri affari che con queste persone, utilizzando queste come pretesto, possono concludersi. Noi vogliamo essere liberi, siamo nati liberi o almeno così abbiano creduto e vogliamo ancora credere: e questo è un male, una cosa non concepibile, che chi comanda, chi controlla o vuole controllare il flusso di denaro (prestiti, mutui,fidi,concessioni, riconversioni industriali, graduatorie, assunzioni e così via) non può concepire. 

Nessun commento:

Posta un commento