Per
questo padre e figlio sono stati denunciati dai carabinieri di
Siniscola per "uccisione di animale". L'episodio è accaduto qualche
giorno fa lungo la strada tra Irgoli e Capo Comino. Una pattuglia del
pronto intervento dei carabinieri mentre percorreva la provinciale 72 ha
incrociato la Ford Focus con a bordo un 42enne allevatore del Nuorese e
suo figlio di 16 anni. I militari hanno subito notato il cane trainato
al gancio della vettura e hanno fermato l'auto. L'allevatore si è
giustificato spiegando di aver voluto così punire il cane per i danni
che avrebbe commesso nella sua campagna. Quando i soccorritori, chiamati
dai carabinieri, sono giunti sul posto l'animale respirava ancora. Ma è
morto durante il trasporto a un ambulatorio veterinario di Orosei e una
volta giunto a destinazione il veterinario non ha potuto fare altro che
constatarne il decesso.
I due allevatori quando
hanno visto i carabinieri si sono dati alla fuga, ma presi dal panico
sono finiti fuori strada. A quel punto i militari si sono accorti del
cane, che dopo essere stato trascinato per chilometri, anche se ancora
vivo era ferito e sofferente. I due allevatori, che dopo la denuncia
rischiano dai tre ai 18 mesi di carcere, hanno spiegato che l'animale
"infastidiva" anche le loro pecore.
unionesarda.itSono episodi , anzi fattacci, che fanno incazzare, fanno girare i coglioni, fanno montare la rabbia che, per questo ma anche per altri motivi, una persona cova dentro. Ragion per cui è un bene che questi delinquenti , questi uccisori di cani, abbiano incontrato i carabinieri: diversamente sarebbero stati presi a legnate e lasciati legati a qualche albero. Spero che si facciano tutti i 18 mesi in qualche carcere del "continente".
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