domenica 22 settembre 2024

Vietato criticare il Capo di Stato! – triestino rischia fino a 5 anni per vilipendio a Mattarella

 Riporto dal sito comedonchisciotte.org un post che ritengo interessante. Non penso abbia bisogno di grosse spiegazioni, e nel titolo c'è già, praticamente, tutto. Però aggiungo che , se il Pdr fosse saggio come si spera, sarebbe lui stesso a non volere processare nessuno perché critica i suoi discorsi o esternazioni, ma anzi gradirebbe un confronto e un dialogo con la maggior parte dei cittadini, seppure critici. Di seguito il post e in coda il link. Buona lettura , se vi va.

Di Adam Bark

Un militante triestino di nome Darko Jermanis rischia fino a 5 anni di carcere per aver scritto su Facebook che Mattarella è un “essere spregevole”, si avete letto bene. In particolare, egli ha commentato con un post un articolo dell’ANSA che riprendeva delle dichiarazioni in cui Mattarella affermava e comprovava l’assoluta verità che “grazie ai vaccini si sono salvate migliaia di vite umane”.

Per queste gravi eresie al dogma della chiesa di Pfizer, il 27 settembre nel foro di Trieste, Jermanis dovrà rispondere dell’accusa di vilipendio del praticamente incriticabile capo dello stato. Un crimine a dir poco assurdo, l’art 278 del codice penale infatti prevede: “Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. In pratica, nella democraticissima Repubblica Italiana la figura di Capo di Stato viene innalzata a essere “il più eguale tra gli eguali” dal codice penale. Mattarella è quindi, non più un libero cittadino di uno stato in cui la costituzione prevede che “la legge è uguale per tutti” (come noi plebei), bensì si erge a figura di cui “onore e prestigio” sono intoccabili. Mi sento di aggiungere che questi due termini sono di ben soggettiva interpretazione, quand’è che finisce una critica e inizia la lesione d’onore? La decisione spetta alla magistratura, su cui siamo convinti di poter giurare sull’assoluta imparzialità del proprio operato?  Il reato di “Offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica” nasce infatti nel codice penale dello stato fascista con il Regio Decreto del 19 ottobre 1930, non sarebbe proprio a una (sedicente) democrazia di aggiornarne i contenuti? Purtroppo la legge rimane tutt’ora vigente e può essere applicata quando figure dal pensiero indipendente come Jermanis osano di criticare, un po’ troppo, il Capo di Stato.

Il 27 Jermanis non ha solo intenzione di provare la sua innocenza, bensì anche la colpevolezza dello stato italiano nella criminale gestione pandemica. Infatti presenterà alle corte una schiera di autorevoli esperti in materia: il Dott. Fabio La Falce (farmacista ospedaliero), il Dott. Fabio Franchi (virologo e ricercatore indipendente ) e il Dott. Marco Bertali (psichiatra) per la parte medico/scientifica/normativa nonché due testimoni degli effetti avversi da vaccini, che possono testimoniare che questi non sono stati dei farmaci innocui.

Inoltre de-jure, Jermanis è un cittadino del Territorio Libero di Trieste e non della Repubblica Italiana di cui Mattarella è a capo. Abbiamo già trattato più volte le complessità inerenti alla questione nel mio articolo TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE: IL SEGRETO CHE FA TREMARE WASHINGTON e in quello del Prof. Lorenzo Maria Pacini COSA DIAVOLA STA SUCCEDENDO A TRIESTE?;  ma il nocciolo della questione è che lo stato italiano ha perso la sovranità sul territorio con la Risoluzione 16 dell’ONU il 10 gennaio 1947. Perché è importante in questo caso? Anche se a Trieste lo stato italiano calpesta il diritto internazionale, Mattarella è per Jermanis null’altro che un capo di uno stato estero a cui quindi questa legge non dovrebbe applicarsi.

Morale della favola? La legge NON è uguale per tutti e lo sta diventando sempre di meno. Uguaglianza e libertà, non sono forse questi come ci viene raccontato, i dogmi fondanti del sistema politico Occidentale? Evidentemente la favoletta dell’utopismo liberale collassa su se stessa quando viene presentata una minaccia, che ne questiona la validità dei principi. Il sistema ha già cambiato faccia, abbandonando vecchie maschere e evolvendosi nella sua attuale fase post-ideologica, in una metamorfosi contraddittoria e al nocciolo totalitaria. Si ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, finché quest’ ultime rientrano nei dogmi della filosofia liberale e, come in questo caso, delle sue incriticabili figure. Jermanis, a cui va tutta la nostra solidarietà,  è uno dei tanti casi.

Il 27 settembre alle 11:30 davanti al Tribunale di Trieste si terrà un presidio in suo sostegno.

Di Adam Bark

https://comedonchisciotte.org/vietato-criticare-il-capo-di-stato-triestino-rischia-fino-a-5-anni-per-vilipedio-a-mattarella/

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