ANCHE SE AMARE E DOLOROSE CERTE COSE VANNO DETTE E FATTE
Il più delle volte le medicine sono amare e di pessimo sapore, altre volte provocano dolore o suscitano qualche reazione.
Per fronteggiare la malattia, però, si prendono. Punto e basta.
Stesso discorso vale per le regole, per i divieti: sono una seccatura, certo, ma la libertà di ognuno di noi si deve fermare laddove si mette a rischio la libertà altrui!
Questa vicenda drammatica, forse epocale, del coronavirus, per le dimensioni che, ora dopo ora, sta assumendo, merita una riflessione tutta sarda.
Dolorosa, forse antipatica, certamente non elegante ma che, come per le medicine, va detta tutta e sino in fondo: questo via vai dalla Lombardia e dal nord Italia verso la Sardegna in queste settimane non poteva e non doveva essere così indiscriminato.
L'ho detto in tempi non sospetti, quando ancora sembrava che il virus si potesse circoscrivere in qualche comune della Lombardia.
Ho messo nero su bianco una denuncia chiara e forte: i passeggeri che arrivano dalla Lombardia e dal nord Italia non vengono sottoposti a nessun controllo nè nei porti, tantomeno negli aeroporti.
La follia era ancora più inaccettabile negli aeroporti: venivano sottoposti a controllo su scanner termico i passeggeri provenienti da Roma e dagli aeroporti internazionali, tutti tranne quelli provenienti dal nord Italia e in particolar modo dalla Lombardia e veneto.
Per quale motivo non sono stati controllati e quel flusso è rimasto totalmente incontrollato?
Solo qualche giorno dopo la mia denuncia è stato attivato il controllo anche per i passeggeri del nord, ma come si sta vedendo probabilmente troppo tardi!
Altro vergognoso antefatto: sempre dopo la mia denuncia, una settimana dopo veniva installato un termo scanner al porto di Cagliari, dove è notorio arrivano solo navi dal centro Italia!
I porti di Olbia e Portotorres totalmente scoperti, nessuno scanner, nessun controllo, dopo un mese dall'inizio del disastro!
YLo sanno anche le pietre che il nord Sardegna è collegato direttamente con il nord Italia. E solo degli irresponsabili potevano lasciare scoperto due porti di quelle dimensioni.
L'ho detto e denunciato senza nemmeno immaginare quello che sarebbe potuto succedere in questi ultime settimane.
Il pericolo dei varchi aperti è stato denunciato oggi dall'Anci che paventa un rischio per le comunità sarde.
In realtà quello che sta succedendo è molto ma molto più preoccupante.
Secondo decine di informazioni che mi sono state inviate moltissime famiglie del nord Italia si sarebbero trasferite in una prematura vacanza nelle proprie seconde case in alcune zone marine della Sardegna.
Tutto questo ovviamente senza alcun controllo e senza alcuna mappa di questo possibile esodo verso la Sardegna.
Tutti in Sardegna sono benvenuti, ma ci sono momenti, come questo, che avrebbero meritato maggior responsabilità e più lealtà verso questa terra martoriata e senza sanità adeguata!
Che Dio non voglia ma come sarebbe possibile per una sanità già sottodimensionata per i sardi far fronte ad un eventuale esodo da coronavirus verso le seconde case al mare della Sardegna?
Non conosco l'entità del fenomeno, ma credo che sia da irresponsabili non accertarsene in tempi rapidi.
Ho sentito dire: ormai sono arrivati!
Questo ragionamento non solo è sciocco ma è ancora più pericoloso averli fatti arrivare senza un controllo o un censimento.
Per evitare il peggio questo fenomeno va censito.
I vigili urbani dei paesi che hanno percepito l'arrivo di turisti da esodo coronavirus devo conoscere l'entità del fenomeno e monitorare la situazione.
Saperlo e non controllarlo è da irresponsabili.
Nel contempo è ormai inderogabile limitare l'accesso in Sardegna da zone a rischio gli ingressi in Sardegna solo alle persone con motivi indifferibili e documentati.
Non per venir meno all'ospitalità dei sardi, ma per buon senso e senso di responsabilità.
Molto spesso fare certe affermazioni è doloroso e comporta anche delle severe critiche, e qualche volte anche insulti, ma anche l'ago della puntura fa male, ma serve per guarire o evitare l'escalation della malattia!
Uomo avvisato mezzo salvato!
Mauro Pili
ps: mia figlia nelle settimane passate, intorno a metà febbraio, è stata all'estero per circa una settimana, di preciso in Portogallo. Ebbene, a Roma , in aeroporto è stata controllata con termometro, mentre a Lisbona (sia all'andata che al ritorno) no. Giusto per sapere.
illupodeicieli
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