mercoledì 6 novembre 2019

QUELLO CHE NON SI PUO' DIRE AL CAPO DELLO STATO - ONORE A SALVATORE VACCA VITTIMA DELLO STATO VIGLIACCO

La chiamano Festa delle Forze Armate. Chi sono le Forze Armate? Donne e Uomini chiamati a servire un Paese con onore e sacrificio.
Ma non solo!
Ci sono i generali che prima guidano l'esercito, l'aeronautica, la marina e poi diventano amministratori delegati delle maggiori fabbriche di bombe, missili e armi di ogni genere!
Non generali qualunque, capi di stato maggiore della Difesa, dell'Esercito ect.
Generali che hanno comprato missili con Torio e poi sono diventati amministratori delle fabbriche che hanno prodotto quei proiettili di morte!
E poi ci sono le balle di Stato, quei militari morti per la vigliaccheria di Stato che li ha mandati in
luoghi contaminati con tute da spiaggia, incuranti della loro vita.
Una volta morti, lo Stato vigliacco ha negato prima e li ha combattuti dopo, perdendo nei tribunali!
E' il caso di Salvatore Vacca, militare sardo! Spedito in Bosnia,morto poco dopo, fulminato dall'uranio.
L'allora ministro era Sergio Mattarella, attuale Capo di Stato.
Negò tutto, in aula alla Camera dei deputati.
I familiari del giovane Salvatore Vacca furono sottoposti ad un calvario giudiziario durato 20 anni.
Alla fine vinsero in tutti i gradi di giudizio.
Tutti i tribunali stabilirono la verità: loro figlio era nei Balcani, ed era morto per colpa dell'uranio impoverito!

Onore alle migliaia di vittime di uno Stato vigliacco, Onore a quelle tante vittime fantasma dei poligoni militari sardi, 176 accertate solo a Quirra!

Uno Stato vigliacco non può festeggiare le Forze Armate!

pubblico gli stralci della mia relazione alla Commissione Parlamentare d'inchiesta sull' Uranio Impoverito

E’ il 27 settembre del 2000 quando il ministro della Difesa Sergio Mattarella intervenendo alla Camera dei Deputati in risposta ad una interrogazione parlamentare afferma:
SERGIO MATTARELLA, Ministro della difesa.
Desidero anzitutto riaffermare che ad oggi nessun militare del nostro contingente in Kosovo è stato rimpatriato perché affetto da leucemia e che non sono mai emersi casi sospetti di questa
malattia. In questo senso si sono già espressi nei giorni scorsi i comandi competenti e lo stesso procuratore militare di Roma che dal gennaio scorso ha avviato un monitoraggio in seguito a segnalazioni su possibili rischi di inquinamento e di contaminazione.
Va escluso anche che siano collegabili all'uranio impoverito i due casi letali di leucemia acuta che si sono verificati nelle Forze armate, il primo sei anni fa, il secondo l'anno passato.
La gravità delle affermazioni del Ministro Mattarella costituiscono alla luce dei documenti che si allegano il primo evidente tentativo di omettere e mistificare la realtà dei fatti.
1) I due casi di decesso indicati dal Ministro Mattarella come non connessi all’uranio sono risultati dalle sentenze di condanna emesse dai vari tribunali attribuibili agli effetti dell’uranio impoverito e della permanenza in scenari di guerra contaminati
2) Il Ministro Mattarella aveva affermato che non era mai stato fatto uso di Uranio impoverito in Bosnia – gli americani avevano, invece, abbondantemente informato già dal 1995 dell’utilizzo di Uranio impoverito in quelle aree e avevano fornito informazioni, tradotte anche in lingua italiana, dalle quali emergevano tutte le precauzioni necessarie per quel teatro balcanico
3) Il Ministro il 10 gennaio 2001 affermava che le indagini in Bosnia sono appena iniziate, mentre aveva precedentemente affermato che non era mai stato fatto uso di uranio impoverito. A questo si aggiunge che l’operazione in Bosnia era stata comunicata nel 1995 dal Generale Smith a Napoli alla presenza dei vertici militari italiani. E quindi non potevano i vertici militari e conseguentemente lo stesso ministro non sapere di quell’utilizzo e dei pericoli che correvano i militari
4) Afferma il Ministro Mattarella che nessun paese si era posto il problema dell’uranio impoverito. Si tratta di un’affermazione gravissima proprio perché le comunicazioni Nato erano datate antecedentemente a queste affermazioni.

UNO STATO VIGLIACCO

Tali documenti che si allegano perché costituiscano atti pubblici
rappresentano la conferma che sono stati manipolati fatti, informazioni, comunicazioni esterne con l’obiettivo chiaro ed evidente di non assumersi le proprie responsabilità e sfuggire all’onere del danno provocato.
Uno Stato vigliacco che ha reiteratamente negato sin dalle prime evenienze e non ha fatto niente per acclarare quello che in altri paesi era già annoverato come un diritto sacrosanto di militari e civili.
A questo si aggiunge l’evidente e reiterato negazionismo dei vertici militari che come si evince dagli esami testimoniali che si allegano in alcuni casi integrali per comprendere la gravità delle affermazioni rese e il tentativo impacciato e a tratti ridicolo di sfuggire alle proprie responsabilità.
Un negazionismo che come si è visto ha preso avvio dalle parole del Ministro di allora Sergio Mattarella e si è concluso con il Ministro della Difesa attuale Roberta Pinotti.
Quest’ultima, proprio sul drammatico caso del soldato Salvatore Vacca, morto dopo aver contratto la malattia in Bosnia, e per il quale il ministro dell’epoca aveva negato alcuna attinenza con il teatro di guerra, affermava in Commissione che non avrebbe ricorso in appello avverso all’ennesima sentenza di condanna dello Stato.
Nemmeno un mese dopo quelle affermazioni rese in seduta pubblica della commissione d’inchiesta il Ministero si è costituito in terzo grado contro i familiari di Salvatore Vacca.
Si allegano le sentenze sia di Salvatore Vacca che di Andrea Antonaci che nel 2000 furono i primi a perire dinanzi all’incedere delle contaminazioni in Bosnia.

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