Ieri a "dalla vostra parte" è stato intervistato, ha detto la sua (come si usa dire) un commerciante/artigiano di Scordia, provincia di Catania: pur essendo sardo, ma di origini siciliane per parte di padre, conosco la zona perché ho avuto un collega che abitava proprio lì. Ma non è di questo che voglio parlare, bensì della protesta da parte dell'imprenditore (così viene definito anche chi, al mattino, alza una serranda e si mette a vendere o produrre qualcosa): la sua protesta consiste nel non pagare più le tasse. Il motivo è che non ce la fa. E detto così, non vuol dire niente: del resto se i soldi non li hai e non li puoi fabbricare o ricevere in prestito, non pagheresti egualmente. Tuttavia, al posto di Del Debbio, che è il conduttore, avrei colto la palla al balzo e avrei evidenziato quanto segue: a) che è troppo alta la pressione fiscale, perciò se anche come diceva qualcuno, mi pare si chiami Marino (un onorevole del Pd, se non erro), che il pagamento può essere dilazionato in 120 mensilità, il
mercoledì 18 maggio 2016
Peccato non aver colto la palla al balzo !
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venerdì 6 maggio 2016
Abolizione dei contanti? Ecco cosa ti potrebbe succedere!
Se qualcuno plaude all'idea dell'abolizione dell'uso dei contanti, magari convinto che impedisca e colpisca l'evasione fiscale, è probabile che costei o costui siano dei benestanti e con stipendio fisso + premi e altri vantaggi: non credo che si tratti del mio amico postino o del netturbino che adesso va in pensione. In ogni caso pure il limite dell'uso a me non piace. E ancor meno il discorso della tracciabilità e del controllo e delle verifiche sull'uso che faccio del mio denaro. Un punto è che il denaro, come sappiamo, non è nostro ma di proprietà altrui, le banche centrali che lo stampano, e che fanno capo alla Bce. Il punto chiave circa l'eliminazione dell'uso dei contanti, di cui si parla sempre troppo poco e senza ,a mio avviso, buone argomentazioni, è che se la moneta diventasse elettronica, virtuale, non si potranno fare diverse cose. Preferisco però cominciare da una cosa che ,invece, potremmo subire, tutti e nessuno escluso: mettiamo il caso che sei debitore verso Equitalia, e mettiamo pure che gli devi un po' di denaro e che questi soldi li hai in banca, nel tuo conto.
giovedì 5 maggio 2016
Ci pagheranno tutti in bit. Ci piaccia o no.
di Maurizio Blondet http://www.maurizioblondet.it/ci-pagheranno-tutti-bit-ci-piaccia-no/
Un lunedì dello scorso aprile un centinaio di altissimi capi di banche d’affari e “delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo” si sono riuniti in un ufficio del Nasdaq a Times Square. In gran segreto. Lo scopo: una esercitazione, una simulazione riguardante trasferimenti finanziari con un nuovo metodo. Che ha avuto successo. Come ha notificato giuliva Bloomberg:
“Alla fine della giornata, tutti loro avevano visto qualcosa di straordinario: dollari americani trasformati in veri attivi digitali, utilizzabili istantaneamente fin dall'apertura di una transazione commerciale. Il sistema attuale (di trasferimenti e bonifici, ndr.) complesso, pesante, soggetto ad errori, ci mette dei giorni per trasferire denaro nella città o nel mondo, è sostituito istantaneamente da un nuovo sistema quasi sicuro e che risponde in tempo reale”. Un software “che trasformerà la finanza”, era quello che i massimi capintesta del totalitarismo finanziario.
E’ un incontro che ricorda molto da vicino quello di Jekyll Island, in cui nel 1910 i banchieri d’affari cospirarono per creare la Federal Reserve come loro banca privata di emissione (1).
Il sistema è fondato “sulla tecnologia blockhain”: la stessa su cui si fonda il bitcoin, la cosiddetta criptovaluta digitale, che ci è stata gabellata come la “moneta libertaria” e anarchica, perché esistente “sulla Rete” (cosa di più democratico? Chiedete ai 5 Stelle) sottratta alla dittatura delle banche centrali, le quali non posson svalutarla, eccetera.
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