E'
proprio vero : profugo o migrante, fanno tenerezza (pensate ai
barconi o al bambino riverso sulla spiaggia) ; al contrario, fallito
o protestato, fanno tristezza (pensate alle auto sequestrate o agli
sfratti esecutivi). In ogni caso si applicano, sempre e comunque, due
pesi e due misure. A me importa poco o nulla di alcune riforme che
vengono millantate come risolutrici di un sacco di problemi: non ci
credo, e basta! Quando vedrò le banche consegnare soldi , carnet di
assegni e aperture di conti correnti anche a chi è stato protestato
o ha fallito, allora mi ricrederò. Diversamente sentirò, fino alla
noia, gente che parla di come e dove accogliere i cosiddetti
migranti, mentre sentirò altri affermare che ci sono i soldi per le
nuove imprese ma non ci sono domande presentate per ottenere i fondi
stanziati: solo dopo si scopre che nessuno ha presentato domanda
perché nessuno ha i requisiti ( o che le domande ricevute non sono
state accolte, e proprio per mancanza dei requisiti richiesti). E' un
po', come vi ho raccontato sopratutto nei post che pubblicavo su
leonardo.it , ciò che avveniva quando partecipavo alle gare
d'appalto per la fornitura di arredi per ufficio: una burocrazia che
veniva sfruttata e usata proprio per fare in modo che pochissimi, due
o tre al massimo, potessero concorrere. Ecco che venivano richiesti
fatturati elevati conseguiti negli ultimi tre anni e, come vuole la
legge, riferiti a “lavori o forniture analoghe all'oggetto
dell'appalto”; o anche idonee referenze bancarie e , logicamente,
referenze per forniture analoghe; per non parlare poi della cauzione,
del deposito cauzionale, ma senza lasciarsi sfuggire la carta
bollata, i sigilli, la firma autenticata, la firma sui lembi di
chiusura della busta esterna e interna, nonché i depliant o i
campioni di quanto offerto, la raccomandata o il posta celere. Un
casino del diavolo, laddove si poteva risolvere il tutto con molta
meno burocrazia: dulcis in fundo l'apertura delle offerte segrete, la
valutazione dell'offerta ritenuta, per il momento, la più
conveniente, ossia quella con il prezzo più basso (art. 73 lettera c
del regio decreto: non ricordo se del 1923 o del 1933 o nessuna delle
due date che ho scritto). Ora il peggio viene se invece viene
bandito,e si deve o si può partecipare , a un appalto concorso:
essendoci una commissione che deve valutare e giudicare, è più
facile pilotare l'appalto e consentire ,permettere di vincere , chi è
gradito all'amministrazione o più semplicemente chi deve vincere. Lo
stesso criterio è applicato ,secondo me, quando si deve partecipare
a un bando per l'assegnazione di fondi per l'acquisto beni e
strumenti per la propria impresa: intanto i tempi che sono lunghi
come la morte, oltre a tutta una serie di requisiti che non sempre si
hanno, e quindi con tutta una serie di documenti che sono pure
costosi (sia in tempo che in denaro: per la consulenza ci sarebbe
tutto un discorso a parte). Ciò che comunque mi infastidisce è che
volutamente la politica si dimentica dei
protestati, dei falliti, di
chi è iscritto nelle centrali rischi, e che quindi non può accedere
ai prestiti, né può pensare di poter partecipare ai bandi per
assegnazione di denaro. Non mi spiego perché non mettano in agenda e
al primo posto , temi come quelli che ho indicato: restano nel vago
anche quando nei media parlano di “lotta alla povertà”. Non è
forse povertà non poter più lavorare perché la banca, pur dovendo
elargire i fondi , non lo fa e ancor meno non concede il becco di un
quattrino a chi è nel registro dei cattivi pagatori? Eppure l'unico
registro o documento che dovrebbe valere è quello della Banca
d'Italia, dove sono scritte le sofferenze: e queste le possono , per
quanto ne so io, comunicare e iscrivere, le banche e le società
finanziarie (tipo leasing per intenderci). Se chi fa politica
prendesse a cuore questi temi e li facesse suoi, di sicuro
riceverebbe il mio voto, come pure se vi abbinasse la “lotta per il
contante libero”, la liberalizzazione vera delle polizze
assicurative delle auto, e altri temi legati a chi vuole lavorare in
proprio e si scontra con tasse sull'ombra,sulla grandezza delle
vongole e dei pesci, sulla gestione da parte della GDO del mercato
alimentare, sul falso made in Italy , sulla tassazione esosa,
eccetera. Da come trattano questi temi, uscita dall'euro compreso, si
capisce se sono o meno dalla tua parte o se, al contrario, sono dei
semplici lecca bistecche. E' tutta gente, per quanto ne so, che
promette di togliere o abbassare le tasse, ma non pensa o non fa in
modo, ad esempio, che da domani mattina le banche siano obbligate a
concedere, ipso facto, mutui o scoperti di conto corrente a chi,
presentando allo sportello una semplice certificazione della ccia e/o
licenza comunale, o qualcosa che attesti che “sei un imprenditore,
commerciante, artigiano, partita iva”, ottenga quanto lo stato
prevede. Cosa prevede? 5 mila euro? E siano dati i 5 mila euro.
Invece questi somari tolgono qualcosa, tipo 200 euro in meno dalla
dichiarazione dei redditi, oppure 15 euro dalla tassa sui rifiuti
urbani, cioè tutte cazzatine , roba ininfluente ai fini di far
ripartire o partire le attività produttive. Sono in assoluto cose
anche positive, ma non sufficienti: un po' come asciugare la fronte a
uno che suda. Non è che non sia gradita la cosa, ma forse impedire
che sudi così tanto, magari facendogli passare la febbre, mettendolo
subito in condizioni migliori, forse sarebbe la cosa giusta da fare.
Al contrario , ritenere che quelli siano i provvedimenti da prendere,
è pura presunzione. Non parlare , cioè ignorare i falliti e i
protestati, è un crimine. E' il mio parere, ovviamente, e già in
passato, come oggi, l'ho motivato. E chi se infischia , chi non ne
vuole parlare, sinceramente, mi sta un po' sui coglioni, non lo
reggo, mi dà un senso di fastidio, roba, appunto , da calcio nelle
palle.
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