sabato 9 agosto 2025

In effetti , non ne posso più

 Ieri leggevo delle cartelle esattoriali che, nonostante siamo in agosto, vengono inviate egualmente: è vero che , i nostri amici, si smarcano perché diranno che le hanno inviate entro luglio, eppure nell'ufficio postale gli impiegati confermano che "col piffero che sospendono gli invii"! Nell'articolo su Imola Oggi, si parla di pignoramento del conto corrente, blocco di carte e bancomat, e la cosa potrebbe riguardare milioni di italiani. Si evidenziava inoltre come, nonostante una persona abbia, per esempio, pagato all'agenzia delle entrate una rata di un pagamento dilazionato, si vede comunque bloccare i propri soldi, così come può vedersi recapitare una cartella che, in precedenza, era stata annullata o i termini decaduti. Oltre a cartelle che riguardano defunti e che, con qualche barbatrucco, vengono fatte risultare come consegnate. Oggi invece su Radio Radio leggevo un articolo di Valerio Malvezzi che parla di fallimenti, di imprese che chiudono di propria iniziativa, e proprio per i motivi di cui sopra, ovvero sia non ce la fanno a pagare tasse, a restituire prestiti, a pagare stipendi e versare contributi: mi pare che lui abbia comunque dimenticato di dire che ,la situazione italiana è simile a quella che è già stata segnalata da mesi in Germania, e quindi non saremo gli unici e non mi esalto nel sapere che siamo in buona compagnia. Non godo se anche altri si trovano in difficoltà e non auspico che soffrano o stiano comunque male. Sia Imola Oggi, sia Radio Radio, non hanno indicato vie di uscita o cose che si potrebbero o dovrebbero fare. Intendo dire che, come avvenuto per il covid , ci si è limitati a segnalare fatti e misfatti, ma quasi mai qualcuno che abbia detto come reagire. E mi dispiace perché il sottoscritto, come spesso è successo, ricorda come invitava chiunque leggesse i miei post su fallimenti, a suggerire vie di uscita, modi per ottenere credito dalle banche, e anche altre idee su come poter continuare a lavorare in maniera autonoma. Perché, e concludo, a meno di essere un consigliere regionale o un parlamentare, o essere dipendente dello stato a 120 o 140 mila euro l'anno, oppure ricchi di famiglia, negli altri casi si fa fatica a vivere. Ecco perché un bravo commercialista, un professore di economia, un buon avvocato o un illustre luminare laureato in giurisprudenza, o anche un politico rinsavito, potrebbero fornire consigli e tracciare una strada da seguire e da percorrere. Ma forse ho chiesto e chiedo troppo.

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