lunedì 9 luglio 2018

Lavoro nero, Cgia: per il fisco un “buco” da 43 miliardi euro l’anno


Quanto riportato nel titolo l'ho preso da Qui Finanza: ma non sono per niente d'accordo. Quel buco ci sarebbe se chi fa lavorare la colf in nero o ha un apprendista che poi si sa già non verrà neppure assunto (sostituito da un altro e un altro ancora) potesse sostenere il pagamento dello stipendio più quello dei contributi, delle ferie, della tredicesima eccetera eccetera. e i cari amici della CGIA di Mestre , questo, dovrebbero saperlo: per anni e anni abbiamo rimarcato che un conto è tirare fuori mille o millecinquecento euro, un'altra cosa è sborsarne il doppio. Quindi mi farebbe piacere se si interrogassero su un punto: ma questi che fanno lavorare le persone in nero, possono o no, permettersi il lavoratore alle condizioni di legge? Per
esempio il mio caso, con mia madre cieca e con demenza senile più altre cosette: mia madre , pur con l'accompagnamento, non può permettersi una badante fissa, cui pagare vitto alloggio ferie e festività. Forse non sanno né alla CGIA né nei tg che elogiano i controlli del fisco ed esaltano il lavoro di badante che a quanto pare gli italiani non vogliono svolgere, che quando la nostra amica va in ferie, le devi pagare la mensilità e te ne devi cercare una che la sostituisca e la devi pagare; che la nostra amica badante ha diritto al vitto e all'alloggio (pagala tu poi la bolletta dell'acqua, della corrente) e al giorno di riposo. Quindi chi ha i soldi per permettersela: non tantissimi e non certo a quelle condizioni. I miei non se la possono permettere, e forse alcuni ristoratori oppure officine meccaniche e negozianti, neppure loro possono assumere personale con detti costi che, ripeto, sarebbero soldi sottratti al fisco se fossero presenti, esistessero e quindi venissero nascosti, distratti. Ma se uno già non ce li ha, come può darti ciò che non ha? Mettiamo che dia mille euro in nero a una badante, mentre sappiamo che a occhio e croce il costo è di circa 3 mila euro: gli altri 2 mila non è che mia madre cieca e non autonoma se li sta fottendo . E' un ragionamento difficile, per me da esternare, un po' come quello degli statali e dei dipendenti che sostengono che loro pagano i contributi al contrario degli autonomi : non è così, perché i versamenti glieli fa lo Stato o il datore di lavoro, che se non li ha perché il lavoro non li produce, e torniamo quindi al discorso mia madre/badante, e non li ha non ti verserà niente. Ma in ogni caso il tuo lavoro come dipendente produce quel tanto da pagare stipendio e contributi vari + tredicesima e mese in cui non ci sei (e non produci)? Secondo me in tanti non ci pensano, non riflettono e dovrebbero farlo e suggerirlo, come spunto.

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