mercoledì 25 luglio 2018

Due o tre cose su Marchionne

Ora che è morto e fuori dai giochi, perché pare dovesse o volesse restare alla guida della Ferrari, nei talk show è pieno di leccapiedi. A dire il vero, nei giorni scorsi , anche nei vari interventi gli esperti e anche i tuttologi avanzavano l'idea che avesse rivoluzionato la Fiat: ha solo fatto ciò che la proprietà desiderava ,e l'ha fatto a qualunque costo. Ma sopratutto ha fatto ciò che gli è stato concesso di fare e che forse altri non avrebbero potuto: dà solo fastidio che le critiche sia positive che negative, vengono adesso che lui, antipatico finché si vuole, non può replicare. E' l'unico punto che mi può vedere tra i leccapiedi: per il resto, sono contrario e lo ero anche quando Ciampi invitava a investire in Cina, a delocalizzare, a regalare tecnologia o meglio ancora know how a paesi stranieri, e se proprio devo farei programmi in accordo con le forze lavoro. Se poi chiedo sacrifici ai miei lavoratori, non posso di certo essere pagato come lo sono stati certi capi delle forze dell'ordine o lo sono ancora numerosi funzionari di stato e parastato. Non per andare fuori tema, ma alcuni funzionari dirigenti della regione sarda,
riceveranno 750 euro mensili in più come premio: giusto per la cronaca. Ripeto che non è per i quasi 10 milioni di euro che ha guadagnato , mi pare l'anno passato, Marchionne, ma per una questione di principio: se dobbiamo lottare tutti insieme, se c'è un progetto che coinvolge e riguarda tutti, allora se tu prendi 1.500 euro al mese io non posso prenderne 20 mila. A parte i numeri inventati, parlo di quella che io vedo come sproporzione. Sulle auto, sui modelli in senso lato, anche lì non è che dico che dovessero fare un referendum che so, per continuare a produrre la Punto o la Mito (che andranno fuori produzione adesso), ma appunto parlare e informare: anche in quel caso ,se produci solo auto di lusso e qui da noi sai che solo pochi possono permettersele, è logico che questo non è, per ora almeno, il tuo mercato: e anche lì dati alla mano per far sapere e comunicare. Però se un certo tipo di auto si vende, in Italia, e tu in quel segmento non entri in competizione , devi dirlo: poi lo spieghi, e dirai che il tuo programma per i prossimi anni sarà questo o quest'altro o quest'altro ancora. Certo che se è vero che il dramma per la Fiat non è di oggi, è anche bene ricordare che a suo tempo Alfa Romeo e Lancia sono stati due bei regali, e aver distrutto i marchi un crimine: aver delle Alfa che sono delle Maserati o delle Maserati che hanno motori Ferrari, non saper indovinare, anzi proprio non avere idea di quella che è un modello di auto che la gente chiede e vuole, che desidera, è proprio da asini. E se la colpa non è di Marchionne diventa però sua nel momento in cui si affida a persone incompetenti: è vero che lo viene a sapere a cose fatte, ma poi devi correggere il tiro. E lo dico perché quel mondo, delle auto, credo di conoscerlo un pochino, e per diverse ragioni.Ma non crediate che sia,anch'io, un tuttologo, uno che è allenatore di calcio e pure ministro o amministratore delegato: so però che ,senza voler scopiazzare il prossimo e creare prodotti simili o peggio quasi uguali , occorre sempre dare alla gente, al potenziale cliente, ciò che le serve e che si aspetta. Per dire: in un'Alfa Romeo ci saremo aspettati di ritrovare la trazione posteriore, un motore che non fosse per forza lo stesso che c'è in una Lancia o una Fiat, e ora non è che ci serve un motore di derivazione Maserati. Questo non vuol dire guardare al passato e rimpiangerlo o volerlo copiare: semmai lo puoi attualizzare. Mi sono perso e ritorno a Marchionne: aver salvato la ditta e aver ridotto drammaticamente il numero degli operai, e per giunta non avere dei programmi di rilancio per l'Italia, aver trasferito sede e tutto ciò che conta lontano da Torino, non è stato compreso né accettato. Ma aver permesso che si delocalizzasse è colpa dei nostri politici, a cominciare da chi ha regalato i marchi famosi, di chi ha visto sparire i posti di lavoro e non ha mosso un dito e magari adesso, invece, parla male di Marchionne: e no cari, dovevate incatenarvi prima; era prima che dovevate riprendervi l'Alfa Romeo e darla a gente che ne avrebbe rilanciato il nome. E questo discorso vale per un sacco di altre ditte svendute, regalate ai famosi "capitani coraggiosi dei miei stivali". Sinceramente siamo stufi di pullover , di loden, di orologi sopra il polsino della camicia: ci hanno un po' preso ai coglioni. Parliamo di cose serie e facciamole, chiediamoci perché altri vendono, portiamo i nostri operai ad avere stipendi giusti e ,si sa, quelli giusti non sono quelli da fame. Ora Marchionne non c'è più , non è giusto attaccarlo, vediamo ciò che si può fare per la Fiat o Fca che sia, e sopratutto se è vero che ad esempio Alfa e Maserati devono essere vendute, e vediamo cosa ne vogliono fare degli altri marchi come Lancia o Autobianchi. Lui non c'è più ,ne parli il ministro competente o chi per lui, con chi li possiede: o forse vogliono far lucrare ancora la Fiat che ha avuto questi marchi a costo zero e ogni centesimo che arriverà sarà, in ogni caso, un guadagno? Politiche simili si hanno e si sono avute anche in altri settori merceologici, ne parleremo in altra occasione. Concludo dicendo che, è vero che i morti si rispettano, ed è vero che le cose vanno dette per tempo o è meglio tacere: però per il futuro uno due calcoli può anche farli, ed è giusto che se un settore può riprendere fiato e dare posti di lavoro, perché dobbiamo lasciar fare tutto ai paesi esteri? 

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