domenica 22 luglio 2018

Sexy toys e porno. Un mercato al femminile in crescita del 40% .

Giuseppe Sandro Mela.

2018-07-23.

Vincent van Gogh - Gli Scarponi

Questo è un mercato in continua espansione, che cresce al ritmo del 40% l’anno, e che fatturerebbe circa quindici miliardi, ma in questo settore l’evasione è così elevata che le stime più realistiche indicherebbero un centinaio di miliardi ogni anno.

«Secondo quanto riferiscono gli ultimi dati, sono sempre più le donne ad acquistare sex toys rispetto agli uomini, per un utilizzo da sole o in compagnia del proprio partner. A conferma di tale impressione supportata dai dati di vendita, il fatto che siano stati i gadget dedicati alla coppia i più richiesti nel 2017, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente: kit per il bondage e per i giochi di ruolo sono tra i sex toys più apprezzati e utilizzati.» [Fonte]

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«women are not only dominating the adult toy industry as owners, but as users of products as well.»

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I sey toys più evoluti sono a scheletro metallico e vanno a corrente, alcuni erogano 500 watt. Il povero cromosoma Y si trova spiazzato: sarebbe una performance disumana.

I kit di bondage vanno alla grande perché con i toys la femmina riesce a raggiungere uno stato orgasmico continuativo: se è stata adeguatamente e saldamente legata non può svincolarsi ed il partner può farle protrarre il godimento per ore. Poi, ovviamente, serve per slegarla. Un po’ quello che accadde ad Ulisse con le sirene.

Il tasso di assuefazione è la quasi totalità, così come è quasi impossibile che dopo esperienze del genere la femmina si adatti ad un rapporto normale: sarebbe dar da bere latte ad un etilista.

La clinica ginecologica e quella psichiatrica iniziano a classificare nuove forme patologiche.

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Tube Sites Are Free, So How Does The Porn Industry Actually Make Money?

«Porn is literally a single click away. It seems like it’s harder to avoid than to find, and you can access the most extreme, hardcore material with simple search terms in your favorite search engine. It wasn’t always that way, but let’s break down the basics.

The porn industry is worth an estimated massive $97 billion dollars, globally. But since the shift of power within the industry, and the new business model based on free content for viewers, we think it’s important to understand the economics of it all so our Fighters are better equipped.

In the industry today, how do people make money? Especially those behind the massive sites that only post free videos? ….

So what about those free tubes? In the online business, clicks are king. Huge sites owned by MindGeek command a massive amount of traffic— like PornHub that received 23 billion visitors in 2016—and that’s potential viewers for those paid content guys who want more subscribers. ….»

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Top Ten Reviews fornisce qualche dato statistico.

– I fruitori di siti porno hanno 50,000 – 75,000 Usd di entrate nette nel 25.58% dei casi, e più di 75,000 Usd netti nel 35.30%. Sono un po’ più del 61% degli utenti.

– L’industria del porno produce più di dodicimila titoli l’anno.

– I siti web porno sono 4.2 milioni, ossia il 12% del totale.

– I motori di ricerca ricevono 68 milioni di richieste porno al giorno, ossia il 25% delle richieste totali.

– I download pornografici giornalieri ammontano a 1.5 miliardi, ossia il 35% del totale.

– Il 42.7% degli utenti internet visualizza costantemente siti porno.

– Ogni mese 75 milioni di utenti internet visita siti porno.

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Il problema sarebbe però ben più vasto.

«Con il termine Deep Web si indica l’insieme dei contenuti presenti sul web e non indicizzati dai comuni motori di ricerca (ad es. Google, Bing), mentre con il termine Dark Web si indica l’insieme di contenuti accessibili pubblicamente che sono ospitati in siti web il cui indirizzo IP è nascosto, ma ai quali chiunque può accedere purché ne conosca l’indirizzo. Elementi appartenenti al Dark Web sono anche i contenuti privati scambiati tra utenti all’interno di un network chiuso di computer, strutture definite come darknet»

Deep Web e Darknet sono l’Eldorado di quanti abbiano la necessità di compiere operazioni finanziarie discrete. Ma con questo non si pensi che il porno ne resti escluso. Anzi!

Qui si trovano filmati reali, non fiction.

Se il filone bdsm è quello percentualmente più richiesto dai siti porno, qui si trova il bdsm reale, culminante spesso con la soppressione della vittima.

Similmente, qui la pedopornografia consiste di filmati reali.

I guadagni in questo settore sono davvero consistenti, anche perché tutto ciò che vi avviene costituisce reato punibile con l’ergastolo in occidente e con la pena di morte in quasi tutto il resto del mondo. Il dark web è la fogna delle fogne.

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Questi dati dovrebbero dare da pensare a dove si stia andando. È un degrado morale da fa venire i brividi.

D’altra parte, questi numeri ci danno ragione di molti comportamenti abnormi ai quali assistiamo quotidianamente.

Si tenga sempre ben presente che il 38% della popolazione occidentale assume cronicamente psicofarmaci maggiori.

Nota.

Chiunque dedichi un po’ di tempo a girare per studio siti porno, magari anche limitandosi a quelli di libero accesso sul web, noterà immediatamente come la quasi totalità delle ragazze / donne riprese siano di razza bianca, caucasica. Tutte a volto scoperto, facilmente riconoscibili.

Prendendo il dato con il dovuto buon senso, sono stati enumerati oltre tre milioni di volti differenti. Ossia larga parte delle ragazzine occidentali.

Eppure l’emolumento di una ‘attrice porno‘ è davvero miserabile.


→ Iol. 2017-07-25. Sex toy industry now dominated by women

Not only was it unheard of, it was unspoken of – female sexual liberation and self exploration were simply not acknowledged despite it happening behind closed doors.

Fast forward to 2017 and women are not only dominating the adult toy industry as owners, but as users of products as well.

“Back in the days when I started in the field of sexology pre-apartheid, the notion of female masturbation didn’t exist. It is quite revolutionary how women have claimed their sexuality and the sex toy sales really affirm that women are proudly buying these products,” clinical sexologist Dr Marlene Wasserman, popularly known as Dr Eve, explained.

“Before, there was silence around female masturbation no one spoke about it publicly, whereas male masturbation was seen as ‘something men do’ and a sign of masculinity. For women, there was a lot of shame and guilt around a woman pleasing herself in that way,” she said

Adult World store chain owner Arthur Calamaras attested to this, adding, “The adult toy and pleasure industry was traditionally a male-controlled industry and mostly about men selling to men. But in the last few years, the market has gone a different direction and women are now driving the market. There are a lot of women now opening their own stores.”

Earlier this year, a survey commissioned by Desir, luxury brand for high-end adult toys, involving more than 700 respondents, revealed that the vibrator was the most sought after and bought toy among South Africans with 29% of the respondents purchasing them.

Last year, a report on the global sex toy industry released by the Statistic Brain Research Institute also showed that SA had the third-highest number of Google searches for sex toys in the world, and that the top five most popular items bought online were, in order, vibrators, rubber penises, lubrication, anal beads and penis rings.

“There are a lot of single people out there looking after themselves. We are also getting healthier and some couples are outliving each other. We’re living up until 70-80 years old and some people are still sexually active past their 70s,” Calamaras added.

“Lubrications are also a very big market. We bring in R400000 worth of lubricants every three months (in their stores).

“Also, there are far more expensive vibrators that have come out into the market than in previous years. We’ve seen women want more classier, streamlined toys like the ‘Rabbit’ and other ranges”.

The only trouble with this openness about sex toys, according to Dr Eve, “it’s created another tide” of pressure to self-please and achieve orgasm for women.

“We tend to pathologise things too much as a society. Now, if a woman doesn’t masturbate, there’s suddenly a problem with her. People want women to get edgier and edgier when so many women are already so uncomfortable with their bodies.

“I can’t stand these magazines that project women as these sexual vixens – women just want to be who they are,” Dr Eve countered.

“Masturbation is part of a woman’s health and pleasure – it shouldn’t be forced, it should be consensual,” she said.

Dr Eve has also noted a “huge shift” in her own sex toy store that has seen sales of higher-end toys drop as an emerging market of younger, black people sought more affordable access to the toys.


→ Business Insider. 2017-12-01. L’e-commerce guida il boom dei sex toys, un mercato da 15 miliardi di dollari che in Italia è cresciuto del 40% in un anno

Da piccolo per tanto tempo sono stato convinto che mio padre fosse un criminale, un mafioso. Il lavoro che faceva è stato sempre un grande mistero, nessuno ne parlava. Poi quando sono cresciuto le cose sono cambiate, e ora la sua occupazione è diventata la mia, un business di famiglia“.

Il padre di Chad Braverman nel 1976 aprì una start-up di sex toys in California, attività che all’epoca creava non poco imbarazzo. Il New York Times racconta che quello dei giocattoli per adulti era quasi un business ‘sotterraneo’, i gadget venivano venduti nel retrobottega di squallide librerie, e i clienti uscivano con i loro acquisti nascosti in anonimi sacchetti di carta marrone.

In questo clima Ron Braverman fondò la Doc Johnson Enterprises a North Hollywood, in California. Poi però i tempi sono cambiati, l’industria dei giocattoli erotici da mercato di nicchia si è trasformato in un settore di più ampio consumo, e la sua azienda è diventata leader di un comparto da 15 miliardi di dollari.

Le persone ci scherzavano su – racconta Chad – Chiedevano ‘tuo papà fa davvero dei peni di gomma?’ Ma quando sono andato all’università improvvisamente tutto è cambiato e sono diventato la persona più ‘cool’ del campus“.

I Braverman – Ronald, il 35 enne Chad e sua sorella Erica, di 29 anni – sono i primi ad aver trasformato quello dei sex toys in un business di famiglia. E se storicamente “i clienti non erano fedeli ad un marchio in particolare”, spiega l’imprenditore dell’erotico, il trend si è poi modificato e ora i produttori seguono con attenzione maniacale il mutare delle richieste di consumatori sempre più attenti e in rapida crescita numerica.

“Il settore dei gadget per adulti è in piena espansione”, afferma da parte sua Lynn Comella, docente della University of Nevada e autrice del libro ‘Vibrator Nation‘. L’azienda dei Braverman, peraltro, è anche una grande sostenitrice del ‘Made in America’, visto che il 75% degli oggetti escono dallo stabilimento nella Fernando Valley, dove si producono 75 mila gadget ogni settimana, distribuiti in 7.500 negozi negli Stati Uniti e su siti specializzati. Nell’ultimo periodo, spiegano gli analisti, i canali offerti dall’e-commerce hanno permesso all’industria di espandersi ulteriormente perché consentono a tutti gli utenti del mondo di superare l’imbarazzo legato all’acquisto.

Il mercato dei sex toys a livello globale vale oggi 15 miliardi di dollari e secondo l’ultimo rapporto di Technavio dovrebbe superare i 29 miliardi di dollari entro il 2020. Statistic Brain, invece, rileva che i gadget vengono usati dal 23% degli adulti durante i rapporti intimi. Gli americani sono coloro che più di tutti al mondo cercano su Google informazioni dettagliate sui sex toys, seguiti da inglesi e sudafricani.

Anche in Italia il business è in forte crescita: i dati raccolti dalla piattaforma di e-commerce MySecretCase rilevano un incremento delle vendite del 40% rispetto al 2016. Pare che le coppie siano i maggior acquirenti: il tasso del 2017 afferma che rappresentano il 35% delle vendite, rispetto al trend 2014-2016 dove il valore è rimasto stabile al 25%. Milano si rivela la città più dinamica in termini di vendite con il 20%, seguita da Roma al 15% e Torino, al 5%.

1 commento:

  1. In effetti sono proprio le donne oggi a chiedere ai compagni di acquistare nei sexy shop, lo ha fatto anche la mia compagna! Ho preso una lingerie sexy su LaChatte, molto gradita!

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