mercoledì 4 luglio 2018

E intanto corre corre la locomotiva ...

Cantava così Francesco Guccini, ricordo ancora l'unico concerto suo a cui ho assistito, a Cagliari, al Palazzetto dello Sport, ricordo il fiaschetto di vino al suo fianco: e seppure per lui il testo di quella canzone, allora, aveva un significato particolare, oggi quella frase per me significa che "mentre c'è il decreto dignità" le cose continuano ad andare male. Ma non voglio attribuire colpe al governo giallo blu, semmai mi fa specie che chi critica lo fa in modo non costruttivo. E lo dico io che, quanto a proposte, nel mio piccolo, per questa città, ne ho suggerito, ho detto che forse sarebbe bene fare così o cosà , e mi riferisco sopratutto in ambito commerciale. Ho pensato che le associazioni e il comune, insieme ai consorzi e anche alle banche o ai famosi "soggetti interessati", potrebbero contribuire a far scendere il costo degli affitti dei locali commerciali: anche stasera un conoscente lamentava che gli han chiesto, per concedergli un locale in affitto, oltre la cauzione anche una fideiussione bancaria. Nel mio piccolo chiedo che i soggetti di cui sopra, facciano qualcosa perché i locali non vengano lasciati sfitti e che non vengano affittati ai cinesi, né ai piccoli market tipo Conad City o MD o discount vari. Anzi ,se possibile, che i contratti di locazione non siano rinnovati: che se ne vadano a cagare da qualche altra parte, qui hanno fatto e stanno facendo danni. Un altro di questi distruttori di realtà commerciali tradizionali, come sanno bene i cagliaritani, è stato aperto nella zona del Poetto; un altro con orario 8/23 è stato aperto in zona centrale, e altri apriranno, seppure in sordina o, peggio che mai, si trasferiranno in altra zona, magari ampliando od offrendo altri servizi che, comunque, già ci sarebbero e ci sono, esistendo ancora i negozi tradizionali . E come dicevo, mentre la locomotiva prosegue la sua corsa, i negozi tradizionali aspettano i saldi, che come già sappiamo non servono a un cazzo, non danno soddisfazione, e anzi forniranno un quadro errato della realtà commerciale locale e anche nazionale. C'è da dire che i vari provvedimenti indicati da Salvini non si stanno attuando e sopratutto non se ne parla adeguatamente: ieri quei due a In Onda su La 7, tutto hanno chiesto, tranne le cose che si dovranno davvero fare, che il governo dovrebbe realizzare. I migranti? Ok ,se ne parli ma ... ma preferirei che si parlasse dei contanti, del fisco, dell'accesso al credito: tra le altre considerazioni, la prima casa, come si dice, il fisco non te la potrebbe portare via, ma una banca, una finanziaria, sì. Ecco che se hai pendenze con Equitalia o il Fisco, spesso non ti concedono credito, ed è quindi sacrosanto che dei giornalisti pongano a Salvini domande su questi temi: cosa che quei due, ieri sera, non hanno fatto. Quindi, amici miei, che speranze possiamo mai avere, che cosa ci può ancora spingere ad andare avanti, quando anche chi dovrebbe fare il proprio lavoro non lo fa? Eppure dicono, i giornalisti e anche i parlamentari, che il proprio lavoro, dovere, lo fanno come se fosse una missione che a loro piace. Ma se le cose stanno come vedo, mi pare che non solo il lavoro non gli va, ma che viene svolto esclusivamente perché retribuito, e anche bene. Concludo dicendo che queste e altre domande, io a 5 Stelle e Lega, gliele rivolgerei. 

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