venerdì 7 novembre 2025

“Renzi d’Arabia”: cosa ci faceva in Egitto invece della Meloni?

 Di Agata Iacono, lantidiplomatico.it

Una notizia che non ha suscitato domande né scalpore mediatico: che ci facevano Matteo Renzi e la moglie Agnese in Egitto, in veste ufficiale e nelle foto di rappresentanza, accanto ai reali e ai capi di Stato?

Per la megagalattica, faraonica (è il caso di sottolinearlo) inaugurazione del Grand Egyptian Museum, il primo novembre al Cairo, era stata ufficialmente annunciata la partecipazione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in rappresentanza ufficiale dell’Italia.

Alla solenne inaugurazione hanno partecipato, fra gli altri, il Premier greco Mitsotakis, quello bulgaro, il re del Belgio, il presidente tedesco Steinmeyer, la figlia dell’Imperatore giapponese, il presidente del Congo, quello eritreo, il palestinese Abu Mazen, il Granduca del Lussemburgo, il re di Spagna, tutti i leader del Golfo, per un totale di circa 79 delegazioni straniere. Erano presenti tutti gli Emiri Arabi.

Renzi con il presidente egiziano Al-Sisi

 

E Giorgia Meloni?

Il 29 ottobre apprendiamo, sempre in sordina e con omertà, da un trafiletto del Sole 24 ORE, che “La missione in Egitto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prevista per sabato 1 novembre, non figura più nell’agenda ufficiale poiché è stata annullata. La Premier avrebbe dovuto partecipare all’inaugurazione ufficiale del Grand Egyptian Museum (Gem) a Giza, nei pressi del Cairo“.

Al suo posto manda, sempre in silenzio e senza risalto, il ministro Giuli, come se l’evento fosse stato improvvisamente declassato da occasione internazionale di relazioni e accordi (proprio dove si svolgono le “trattative” sul futuro del Medio Oriente) a mera tematica museale.

Nelle photo opportunity, insieme ai re, agli emiri, ai principi e ai capi di Stato, accanto ad Al-Sisi, c’è infatti Renzi.

Perché la Meloni ha annullato? Eppure sul caso Regeni l’Italia ha dato forfait. Forse per la presenza di Matteo Renzi?

Il 26 giugno 2025 Matteo Renzi è stato nominato consulente strategico presso il Tony Blair Institute for Global Change (Tbi), l’organizzazione non-profit fondata dall’ex Premier britannico “con l’obiettivo di sostenere i leader politici e i governi di tutto il mondo nella costruzione di società aperte, inclusive e prospere in un contesto globalizzato“.

E Blair farà parte del cosiddetto “Consiglio di pace” di Trump, unico altro membro citato pubblicamente fino a questo momento. La scelta è ricaduta sull’ex Premier laburista, al potere tra il 1997 e il 2007, perché da oltre un anno lavora a proposte per la gestione di Gaza attraverso il suo Tony Blair Institute for Global Change, in coordinamento con Jared Kushner, genero di Trump ed ex consigliere per il Medio Oriente.

Soprannominato “Renzi d’Arabia”, durante il suo mandato parlamentare suscitò polemiche per essere stato assiduo relatore in eventi e come membro del consiglio esecutivo di organizzazioni legate alla Future Investment Initiative, in Arabia Saudita, con un compenso di circa 80.000 dollari all’anno per “attività di consulenza”. Renzi ha anche partecipato a eventi come il Future Investment Initiative a Riyadh, dove è stato membro del comitato esecutivo.

Se dovessimo unire i puntini, potremmo addirittura dedurre che la vera posta in gioco non siano le mummie e le faraoniche sale museali d’Egitto.

A pensar male…

Di Agata Iacono, lantidiplomatico.it

05.11.2025

Agata Iacono. Sociologa e antropologa.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-renzi_darabia_cosa_ci_faceva_in_egitto_invece_della_meloni/

I soliti idioti censurano

 “Approvo la scelta del Teatro Filarmonico di Verona, che ha annullato l’esibizione di Ildar Abdrazakov. Non si tratta principalmente d’una questione di sicurezza, pur importantissima: le arti e più in generale la cultura russa, al pari delle altre, sono sempre benvenute in Italia quando rappresentano un veicolo di dialogo e pacificazione fra i popoli. Non così, invece, quando diventano lo strumento di propaganda al servizio di un potere dispotico che non può e non deve avere diritto di cittadinanza nel mondo libero”.

Così il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli In una nota, la Fondazione Arena di Verona aveva annunciato: “Ildar Abdrazakov non prenderà parte all’opera Don Giovanni, in programma al Teatro Filarmonico di Verona dal 18 al 25 gennaio 2026”. La decisione dopo le proteste contro il baritono russo, giudicato vicino alle posizioni di Putin. (askanews)

mercoledì 5 novembre 2025

GIORNALISTA LICENZIATO PER DOMANDA SU ISRAELE: IL CASO DI GABRIELE NUNZIATI. Avrà la solidarietà del Tg1 o della 7?

 Pone una domanda su Israele alla Commissione europea e viene licenziato dalla testata giornalistica per cui lavora. È ormai un caso quello del giornalista Gabriele Nunziati, su cui intervengono anche alcuni esponenti politici.

La domanda di Nunziati su Russia e Israele

“Avete ripetuto più volte che la Russia deve ripagare la ricostruzione dell’Ucraina“, aveva detto Nunziati alla portavoce della Commissione Europea, Paula Pinho. “Pensate che Israele deve ripagare la ricostruzione di Gaza?”, aveva aggiunto il giornalista durante la conferenza stampa a Bruxelles.

“È una domanda interessante, ma non rilasciamo alcun commento, aveva risposto la portavoce. Domanda interessante per l’Unione Europea ma che non è piaciuta ai capi dell’Agenzia Nova, la testata giornalistica per cui lavorava Nunziati, che denuncia di aver ricevuto una comunicazione, due settimane dopo: “Il rapporto di collaborazione con l’agenzia stampa si interrompe“.

Nunziati racconta di avere ricevuto alcune chiamate dai suoi superiori, che gli avrebbero fatto capire di non aver apprezzato la domanda.

La posizione di Agenzia Nova sul caso Nunziati

La versione di Agenzia Nova chiarisce meglio quanto accaduto: “Quella del giornalista era una domanda tecnicamente sbagliata: la Russia ha invaso l’Ucraina senza essere provocata; Israele ha subito un’aggressione armata“. Questa la precisazione fornita a Fanpage dell’agenzia stampa, lasciando a ciascuno le proprie conclusioni.

“Avevamo detto più volte al giornalista la nostra posizione sulla questione”, aggiunge Agenzia Nova, sottolineando che il video in cui Nunziati pone la domanda sarebbe stato ripreso da presunti canali propagandistici russi e legati all’Islam.

Sul caso Nunziati interviene il Movimento 5 Stelle. Tra gli altri, chiede chiarezza l’europarlamentare Gaetano Pedullà. Quella del giornalista era “una domanda lucida e coerente, a cui la portavoce imbarazzata non ha saputo rispondere”, dice Pedullà. “Sarebbe gravissimo se la Commissione avesse avuto un ruolo in questa ennesima pietra tombale sulla libertà di stampa in Italia“, conclude l’europarlamentare.

https://www.byoblu.com/2025/11/05/giornalista-licenziato-per-domanda-su-israele-il-caso-di-gabriele-nunziati/

Di quello che dicono i falsi 5 stelle , non me ne importa una mazza, visto come si sono comportati quando sono stati al governo ( questione covid, ovviamente, ma anche i problemi economici della nostra nazione sono stati trattati come voleva il Colle e non gli italiani che hanno votato 5 stelle) e anche oggi in commissione Covid. Semmai mi farebbe piacere la solidarietà da parte di giornalisti e cittadini, che già nei commenti su byoblu, quest'ultima, almeno, appare. Quanto all'agenzia nova, ecco può andarsene al diavolo: non la leggevo prima, ancor meno adesso. Consiglio? Cercate notizie altrove, ma non leggete le loro!

E in Lombardia succede questo

 Sfiduciata per aver rilanciato su Instagram una ‘storia’ di Robert Kennedy Jr. sul collegamento tra vaccini e autismo. È accaduto ieri al Consiglio regionale lombardo, a rimetterci il posto è Federica Picchi, sottosegretaria allo Sport e ai Giovani. Aver divulgato le affermazioni del segretario alla Salute degli Stati Uniti gli è valso il solito marchio “no vax” e una mozione di sfiducia delle opposizioni (PD, M5S e AVS) in cui la si è accusata di essere “non adeguata alla sua permanenza in carica, in quanto le sue affermazioni ledono l’integrità istituzionale e la credibilità delle politiche regionali in materia di salute pubblica”.

Quando si è trattato di votare la mozione di sfiducia con scrutinio segreto, almeno 20 franchi tiratori appartenenti alla maggioranza di centro-destra hanno aperto il fuoco contro la sottosegretaria. Risultato: la mozione di sfiducia è passata con 44 voti a favori e 23 contro. E pensare che, annusando quanto stava per accadere, in soccorso di Federica Picchi, alla vigilia del voto, sono saliti da Roma due pezzi da novanta di Fratelli D’Italia: Giovanni Donzelli e Arianna Meloni, che si sono prestati a saluti e foto poi condivise sui social. Non è bastato.

Dopo il voto, le opposizioni hanno avuto gioco facile, non solo nel rimarcare le divisioni della coalizione di governo, ma anche nel rispolverare la stucchevole retorica secondo cui qualsiasi critica ai vaccini equivale a un’eresia ed è pertanto impronunciabile. Dunque ecco che il capogruppo Dem Pierfrancesco Majorino, primo firmatario della mozione, ha affermato: “La spaccatura della coalizione di destra è evidentissima e ogni voto segreto è per loro a rischio. Le affermazioni novax non sono compatibili con ruoli di responsabilità in Regione Lombardia”. Di “figuraccia” e di “insopportabili ammiccamenti no vax” ha invece parlato Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

Mentre il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta ha accusato le opposizioni di “mozione politica” e di voler “censurare un libero pensiero di un esponente politico”. Ma chi sono i venti consiglieri di maggioranza che insieme alle opposizioni hanno silurato Federica Picchi? I sospetti cadono inevitabilmente su Forza Italia, partito sempre allineatissimo quando si parla di coercizioni sanitarie, ma i suoi seggi in consiglio regionale sono soltanto 6, quindi i “traditori” sono da ricercare anche altrove. Nella Lega? Oppure nello stesso partito di Giorgia Meloni? Il tema sarà inevitabilmente oggetto di discussione nella coalizione: dopo lo scioglimento del Nitag avvenuto lo scorso settembre per volontà del ministro della Salute, il dogmatismo scientifico continua a serpeggiare nel centro-destra e a procurare figuracce, sia a livello locale che nazionale.

https://www.byoblu.com/2025/11/05/sfiduciata-per-una-storia-di-robert-kennedy-jr-opposizione-e-maggioranza-votano-contro-la-sottosegretaria-allo-sport-in-lombardia/

Di certo M5 stelle o tutti questi partiti, compreso Fdi ossia falsi d'Italia, non avranno mai il mio voto: ma non basta. Occorre fargli guerra, combattere le loro idee e modo di intendere la vita: obblighi vaccinali, soldi e armi , acquisti di F35 o di gas dagli Usa. Basta: bisogna pensare al proprio paese. C'è chi ci ricatta? Parliamone pubblicamente, facciamo i nomi e i cognomi di questi individui, visto che a Pasolini e altri è stato , attraverso l'omicidio, impedito.

Certamente non ne parlerà il Tg1 o altri media di regime. Vogliono che ,sul Covid, la gente dimentichi

 

OLANDA, MINISTRO DELLA SANITÀ AGEMA CONFESSA: “COSTRETTI A SEGUIRE ORDINI NATO, USA E NCTV, COVID ERA OPERAZIONE MILITARE ED È ANCORA IN CORSO

lL nuovo ministro della Sanità ha dichiarato apertamente di non poter mantenere le sue promesse elettorali perché il suo ministero è subordinato alla NATO, all’NCTV (National Coordinator for Security and Counterterrorism,) e agli Usa, dunque deve sottostare ai loro ordini. ; il medico Van Veen: “Ecco perché tutta la censura ai critici e ai medici contrari a quella gestione della pandemia”
Olanda, ministro della Sanità confessa: “Dobbiamo seguire NATO, USA e NCTV, Covid è operazione militare”
Il PVV, ossia il partito di Gert Wilders da cui arriva Agema, governa per la prima volta con una coalizione. Il neo-ministro della Salute ha fatto ora una confessione inaspettata sulla “sicurezza sanitaria”. Come ministro ha spiegato di dover seguire gli ordini della NATO. Ordini che sarebbero stati seguiti anche durante il Covid. Anche la politica Covid, secondo il Ministro, sarebbe arrivata a dalla NATO e dal “Coordinatore nazionale per l’antiterrorismo e la sicurezza” (NCTV).
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "COVID ERA UN'OPERAZIONE MILITARE. GOVERNI SUBORDINATI ALLA NATO 3NOVEMBRE 3NOVEMBRE2024 2024 SHARE ON: Olanda, ministro della Sanità Agema confessa: "Costretti "Costrettiaseguire a seguire ordini NATO, USA NATO,USA e NCTV, Covid era operazione militare ed è ancora in corso corso-VIDEO VIDEO"+
Commissione inchiesta Covid, familiari vittime: “Dati dei morti per virus gonfiati e falsi, polmoni ustionati da flussi troppo alti di ossigeno, fatali vigile attesa e tachipirina”
“Con il Covid ci è stata rubata la dignità, anche da morti. Cosa c’è di umano nel vietare di vedere il proprio parente morto? Forse il virus usciva dal morto e dai sigilli delle bare contagiava i presenti? I giornalisti però potevano entrare nelle rianimazioni e riprendevano i pazienti”
Si tratterebbe di una operazione militare, forse un’esercitazione e sarebbe ancora in corso. Ci sarebbero anche stati dei segnali, ad esempio l’Austria aveva nominato un generale che aveva definito il virus come “nemico”. Anche in Germania, tramite l’RKI, comandava un generale della NATO. All’improvviso inoltre l’assistenza sanitaria è stata militarizzata, come ricorda il Ministro della Sanità.
Dopo aver ascoltato le parole del Ministro della Sanità, il medico olandese Els van Veen ha voluto esprimere la propria opinione in merito. Lui inizialmente era in linea con la gestione Covid, ma poi ne è diventato uno dei numerosi critici.
Adesso “capisco davvero tutto”, ha scritto. “Da qui la censura dei critici e soprattutto dei medici critici. Da qui la visita della polizia a casa mia a Dalfsen nel 2021, presumibilmente a causa di un tweet sulle iniezioni della sera prima. Da qui lettere e un’indagine dell’autorità di regolamentazione basata su segnalazioni anonime e infondate secondo cui stavo diffondendo disinformazione.
La NCTV governa questo paese, ma preferisce farlo ad occhi chiusi. Perché non dovremmo volere democrazia e trasparenza se il governo e la NCTV descrivono i cittadini ignari come una minaccia per lo Stato. Per gli ignari medici di famiglia come me, questa è stata un’esperienza bizzarra e ovviamente non esattamente degna di fiducia. Ma preferirei sapere piuttosto che non sapere, e ora capisco da quale prospettiva sono stato attaccato negli ultimi anni“.
“Non si può più parlare veramente di democrazia quando un ministro ammette apertamente di servire i non eletti NCTV e la NATO e di non sentirsi responsabile nei confronti della Camera dei Comuni – ha aggiunto -, per non parlare dei cittadini olandesi. Mi sento estremamente insicuro che un gruppo di persone dell’NCTV, pagate con i soldi dei contribuenti, possano dare l’ordine di agire contro i medici di base come me e garantire che possiamo perdere i nostri mezzi di sussistenza. Ciò che è accaduto negli ultimi anni non corrisponde all’immagine che ho di uno Stato costituzionale.
Da ricordare: Il lato oscuro del Covid: i verbali riservati del CTS
Il generale : riservatezza sui verbali per ragioni di sicurezza nazionale
L’avversione alla trasparenza delle discussioni all’interno del Comitato, resta però attuale se, ancora lo scorso 18 settembre, il dottor Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del Ministero della Salute, faceva verbalizzare: si « sollecita [per i membri del Comitato, NdR ] il rispetto delle regole di riservatezza, censurando comportamenti incentrati sulla diffusione all’esterno di documenti del CTS ».
Ancora più singolare appare, in proposito, l’intervento del GENERALE BONFIGLIO, componente del NATO-UEO del DPC (!), che, intervenuto il 5 marzo (verbale n. 19) in sede di CTS su probabile invito del ministro Speranza ebbe addirittura a richiamare l’osservanza della Legge 124/2007, quella sulla sicurezza nazionale ed i segreti di stato
NCTV sta per National Coordinator for Counterterrorism and Security (Coordinatore Nazionale per la Sicurezza e il Contrasto al Terrorismo), l’agenzia olandese responsabile della sicurezza nazionale, che si occupa di contrasto al terrorismo, cyber sicurezza, e gestione delle crisi. Tra le sue mansioni ci sono la prevenzione di attacchi terroristici, la protezione degli interessi nazionali, la lotta alla criminalità informatica e la promozione della resilienza del paese. 

martedì 4 novembre 2025

Le parole della Zakharova sull'Italia

 “Ricordo – scrive la portavoce degli Esteri in Russia – che a maggio di quest’anno il ministero degli Esteri italiano ha riferito che ‘il sostegno italiano all’Ucraina, compreso l’aiuto militare e in contributi versati attraverso i meccanismi Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, di cui circa un miliardo per i rifugiati, 310 milioni per il sostegno al bilancio statale e 93 milioni per attività umanitarie’. Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti, l’Italia crollerà tutta: dall’economia alle torri”. Il duro messaggio ha sconvolto il ministero degli Esteri italiano, che ha replicato. “Parole squallide e preoccupanti. Perché confermano l’abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. A nessuno in Italia, proprio a nessuno, sarebbe mai venuto in mente di gioire, di speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo italiano”.

Dice bene la portavoce degli esteri della Russia: nel concreto ha detto che "i soldi gli italiani dovrebbero spenderli per il proprio paese", diversamente l'Italia continuerà ad andare di male in peggio. Questo invece lo dico per chi, non so per quale ragione, pensa che uno goda se in un'altra nazione avvengono sciagure e tragedie: siamo i primi che si fiondano se , dall'altra parte del globo c'è un terremoto o uno tsunami, sempre pronti a mandare persone e denaro (quest'ultimo a promesse). Mentre in casa nostra ci sono le scuole pericolanti, i terremotati nostrani sono ancora di fatto accampati, e appunto i soldi sono impiegati in altro. 


Sfratti veloci se non paghi due mesi di affitto: la proposta di Fratelli d’Italia.

Dopo due mensilità d’affitto non pagate potrebbe scattare lo sfratto “rapido”. È quanto propone Fratelli d’Italia con un disegno di legge che introduce una procedura amministrativa alternativa a quella giudiziaria: se l’inquilino non salda entro 15 giorni, un’Autorità per l’esecuzione degli sfratti potrà emettere il titolo di sgombero in una settimana, con esecuzione entro 30 giorni e intervento dei servizi sociali solo nei casi più gravi. In parallelo, la Lega punta a rafforzare il dl Sicurezza contro le occupazioni abusive, prevedendo sgomberi immediati anche per immobili non abitati e pene fino a sette anni. Due iniziative diverse ma complementari, che esaltano la tutela della proprietà privata a discapito della protezione sociale, in un Paese dove le famiglie in affitto sono sempre più vulnerabili e gli sfratti in costante crescita.

La proposta di legge depositata al Senato, a prima firma del senatore Paolo Marcheschi (FdI), prevede una procedura speciale in cinque articoli con l’istituzione di un nuovo ente: l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, collegata al Ministero della Giustizia. In sintesi: dopo il mancato pagamento di due mensilità consecutive l’inquilino ha 15 giorni per saldare. Se non lo fa, il proprietario può rivolgersi all’Autorità, che entro sette giorni emette il titolo esecutivo di rilascio, senza passare per il tribunale. Lo sfratto dovrà essere eseguito entro 30 giorni, prorogabili fino a 90 giorni, nei casi di particolare fragilità sociale o su richiesta dei servizi sociali. Il disegno di legge prevede comunque alcune tutele: per chi ha ISEE inferiore a 12.000 euro, in caso di morosità dovuta a licenziamento, malattia grave o separazione, è previsto un rinvio della procedura e accesso a un “Fondo nazionale per l’emergenza abitativa”. Il testo mira a ridurre i contenziosi civili – uno degli argomenti-chiave della maggioranza – e a contrastare le locazioni “mordi e fuggi”.

La Lega, in parallelo, annuncia che presenterà a breve un pacchetto di norme “sgomberi-veloci” che valorizzi non solo le prime case occupate, ma tutti gli altri immobili privati. La proposta del Carroccio si inserisce in coerenza con la linea seguita dal governo nella materia della sicurezza abitativa: nel Decreto‑legge 11 aprile 2025, n.48, noto come “dl Sicurezza”, è stato introdotto il delitto di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui” (art. 634-bis c.p.), punito con reclusione da 2 a 7 anni. L’obiettivo dichiarato è dare maggior tutela ai proprietari privati vittime di occupazioni, prevedendo una procedura accelerata: il Pubblico Ministero può disporre lo sgombero “lampo” della casa occupata, spesso in meno di 30 giorni. In altre parole, mentre si rafforzano le misure penali per contrastare l’occupazione abusiva, si accelera anche la via amministrativa-giudiziaria per lo sgombero degli inquilini morosi.

La proposta di introdurre sfratti rapidi si inserisce in un quadro sociale già segnato da precarietà e rischia di trasformare la povertà abitativa in una nuova emergenza strutturale. Il contesto sociale in cui tutto ciò si muove è reso ancora più critico dai dati: secondo l’Istat nel 2024 le famiglie in povertà assoluta erano oltre 2,2 milioni, pari all’8,4% delle famiglie residenti. Tra queste, 1.049.000 famiglie in affitto vivevano in povertà assoluta, quasi la metà del totale. Quanto agli sfratti per morosità, nel 2024 sono state emesse 40.158 sentenze (di cui 30.041 per morosità), con richieste di esecuzione pari a 81.054 (+9,8% rispetto al 2023). Negli ultimi anni, gli sfratti sono aumentati del 218%, mentre il caro-affitti assorbe fino al 44% del salario medio degli operai. Il mercato immobiliare è fuori controllo, con canoni insostenibili e salari fermi, e lo Stato ha ridotto drasticamente i fondi per il sostegno all’affitto. In questo contesto, velocizzare gli sgomberi rischia di aggravare le disuguaglianze e colpire famiglie già fragili, trasformando la casa da diritto sociale a bene di mercato. Liberare rapidamente gli immobili non significa risolvere il problema della morosità, ma solo spostarlo, senza offrire alternative reali a chi è in difficoltà e perde l’abitazione. Senza un piano strutturale di edilizia pubblica e sostegni concreti, il rischio è quello di un Paese dove abitare diventa un privilegio, non un diritto.

Enrica Perucchietti

https://www.lindipendente.online/2025/11/03/sfratti-veloci-se-non-paghi-due-mesi-di-affitto-la-proposta-di-fratelli-ditalia/

Come direbbe Edoardo Bennato "quante brave persone", che sono stati "mandati" al governo per realizzare non ciò che si pensava, ma bensì ciò che aveva in mente Draghi e seguire le indicazioni e i diktat dell'Ue. Diversamente una legge simile , sarebbe anche accettabile se ci fossero , disponibili, le case comunali per gli italiani. Ma così non è. In ogni caso Fdi , falsi d'Italia o finti d'Italia, si dimostra come un gruppo di persone, che ora è al potere o quanto meno lo esercita, che non cura gli interessi dei cittadini : che dire delle aziende che chiudono , che delocalizzano, che vengono acquisite per pochi euro, senza che Fdi Lega e sodali facciano qualcosa per impedire tutto ciò?