venerdì 15 marzo 2019

Italia come Grecia: la BCE può tenere segrete decisioni fondamentali per nazioni intere


La Banca centrale europea è un’istituzione “trasparente”. Talmente trasparente che nella sua magnanimità, essa “può decidere di pubblicare le sue decisioni, le sue raccomandazioni ed i suoi pareri” secondo lo statuto. Quindi spesso e volentieri essa può inoltrare decisioni così importanti da imporre un bail in come per il caso delle 4 banche popolari oppure da far commissariare una banca comproprietaria di Bankitalia ed erede della più antica banca d’Europa, banca Carige, con una semplice decisione destinata al governo, e tenere segreti tali documenti.

E infatti proprio mentre ricevevo la notizia che il processo di Varouflakis e De Masi per l’accesso agli atti è stato vinto dalla BCE alla Corte europea di giustizia, nel mio piccolo ricevevo una mail dalla stessa BCE che andava nello stesso senso: la BCE può decidere a suo piacimento di eccepire alla dovuta trasparenza degli atti, rifiutando l’accesso agli atti dei diretti interessati e o dei richiedenti.
https://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2019/03/bis2019-03-06-LS-PT-2019-0028-Reply-to-Ms-Nicoletta-Forcheri-request-for-access-to-ECB-documents-1.pdf

In altre parole, mentre la Corte europea di giustizia decideva che la richiesta di accesso agli atti di Varouflakis e di De Masi ex deputato europeo, riguardante la decisione della BCE del 2015 di chiudere la liquidità alle banche greche – ricordate quando i cittadini greci non potevano prelevare più di un tetto a settimana e furono costretti a pagare la benzina in contanti ? – e i pareri legali privati da essa consultati, decisione che ricattò il governo greco ad accettare la cura da cavallo di austerità imposta al popolo greco, io ricevevo una lunga mail di spiegazione dalla stessa BCE in cui fa valere, con tanto di riferimenti giuridici a catena, che la decisione di commissariare la Carige del 1 gennaio scorso indirizzata al governo italiano, è legittima ma è legittimo non renderla pubblica.
Cioè i cittadini italiani non potranno mai sapere quali sono i termini con cui la BCE ricatta il governo in modo da spingerlo a commissariare la Carige né è dato sapere quali sono i ragionamenti contabili e finanziari che hanno portato a questa decisione (esattamente come le decisioni di imporre il bail in alle 4 banche popolari) rimasta segreta in virtù di una semplice generica “riservatezza delle informazioni” prevista dalla decisione ECB 2004/3
La BCE rifiuta l’accesso a un documento la cui divulgazione arrechi pregiudizio alla tutela di quanto segue:
  1. c) la riservatezza delle informazioni, tutelata come tale dal diritto comunitario
Nel caso del ricorso di De Masi e Varouflakis in pratica, la BCE legittima la non divulgazione del parere legale esterno non perché documento esterno, ma perché ad uso interno, in pratica per proteggere le fonti private e professionali esterne, mentre nel caso Carige nega l’accesso alla sua decisione- esterna e a uso esterno- semplicemente per “riservatezza delle informazioni”.
Semplicemente la BCE nega l’accesso a tutti quegli atti che potrebbero sollevare dubbi o proteste, perché nel caso greco la BCE ha nascosto il parere legale che l’ha indotta a chiudere il rubinetto della liquidità alle banche greche (banconote) nel 2015 mentre in questo caso nega l’accesso alla decisione che l’ha portata a imporre il commissariamento della banca Carige. Se le giustificazioni di tale commissariamento fossero cristalline e inoppugnabili, perché mai negarne l’accesso agli atti?
Indipendenza significa anche totale mancanza di trasparenza?
E’ ora di dire BASTA a questa eurodittatura che è la negazione stessa di un’Europa unita, florida, democratica e che a lungo andare costituisce solo una gran minaccia alla pace sia in Europa che nel mondo.
Nforcheri 14/3/2019
Riferimenti

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