martedì 23 aprile 2019

Vuoi lo status di rifugiato? Dichiara di essere gay e che ,nel tuo paese, non sei tutelato

La suprema corte accoglie il ricorso di un cittadino della Costa d'Avorio: "verificare tutela anche se in quello Stato l'omosessualità non è considerata un reato". (fonte repubblica.it) 
Infatti da tempo si diceva che fosse sufficiente dichiararsi gay, se provenienti da un paese islamico, dove si sa che l'omosessualità è un reato (sufficiente sapere che cosa avrebbe in mente il sultano del Brunei : si, proprio lui, quello cui ,almeno anni fa, venivano dedicati servizi tv e reportage vari, quasi fosse un mito cui guardare!) e così ottenere lo status di rifugiato. Questa sentenza dovrebbe fungere da riferimento per tutti coloro che, giunti in Italia non si sa come né perché, non vogliano essere rimandati, in qualche maniera, a casa: avvocati e associazioni caritas e cooperative saranno già a lavoro e noi italiani di
certo non possiamo prendere esempio da altri paesi europei, tipo la Svizzera, che ha accordi bilaterali e ,in questo senso, li fa valere. 
Sappiamo che i traditori sono al potere, che pensano a farci credere che le città saranno più sicure, e per dimostrarlo fanno installare autovelox e telecamere, e per farci contribuire a sostenere i costi mettono le multe, anzi elevano le contravvenzioni, aumentano il numero dei parcheggi a pagamento: e dulcis in fundo, fatturazione elettronica, limite per l'uso dei contanti confermato mentre mister Felpa aveva detto e si era pronunciato per eliminarlo, e visto che ci siamo registratori di cassa collegati direttamente con l'agenzia delle entrate. E i grillini che faranno? Forse che vorranno che ci sia un minimo come salario orario, sotto il quale non si potrà andare? Lo dicano a chi paga mille o due o tre mila euro di affitto mensili e poi ne riparliamo se, il nostro caro negoziante o commerciante si potrà permettere di avere personale! Peccato che i millantatori siano già scesi in campo, e trattasi di persone che vivono di rendita di posizione: avete presenti quelli che hanno ,che so, concessioni demaniali decennali e tra un ombrellone e un gazebo, ci infilano anche un ristorante e un bar e ,"facendo la stagione" stanno bene tutto l'anno? O preferite chi ha un'attività di ristorazione di fianco a monumenti che anche un asino visita quando si reca nelle cosiddette città d'arte? Facile dire che preferiamo bancomat e carte di credito ai contanti! Frase simile non l'ho sentita pronunciare da chi sta aprendo un negozio in una delle nostre periferie o in qualche paese: e già, lì i negozio non aprono ma chiudono, grazie ai disgraziati e debosciati che permettono l'apertura di centri commerciali, outlet e città mercato. Non sarà mica perché qualche familiare o amico promette posti di lavoro in cambio di concessioni edilizie e licenze? E no, queste cose capitano solo e soltanto nei paesi del terzo mondo, come ci insegnava Banana Joe: rivedete la scena in cui si ipotizza che i politici possono essere dei ladri, sempre che accettiate l'idea che in numerosi film di Spencer e anche di Terence Hill ci sia qualcosa in più che qualche scazzottata. 

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