Il peccato di omissione è forse il più grave tra quelli che vengono citati nei libri che sono sacri ai cristiani. Del resto Nostro Signore fa presente, a chi chiede di entrare nel regno dei cieli, che quando era "carcerato o malato", che non si è fatto vivo, non gli ha portato né visita né conforto: quanto ho appena scritto è , ovviamente, una mia sintesi di alcuni passi del vangelo. Girarsi da un'altra parte, far finta che non ci sia niente da vedere o su cui intervenire, stile magistratura e giornalisti durante il periodo del covid, laddove si sarebbe dovuto investigare e farsi delle domande, denota come il peccato di omissione sia più diffuso di quanto si immagini. Tanto è diffuso quanti sono i danni che esso genera. Fregarsene, come faceva o diceva qualcuno durante il famigerato ventennio , ha conseguenze nefaste non solo per il menefreghista: possiamo pensare a chi ha perso il lavoro, chi costretto a vaccinarsi ha perduto invece la salute , chi sempre in conseguenza della vaccinazione è morto, chi ha visto sgretolare amicizie e frequentazioni. E' comunque sempre, in teoria, rinsavire e cercare di porre rimedio a quanto non si è fatto, tralasciando le ragioni per cui si è rimasti a guardare senza agire. Ora più che mai è importante muoversi. Da tempo , grosso modo dal 2004, invito le persone a fare qualcosa per chi fallisce, sia economicamente che personalmente, nei rapporti umani: chiedevo, già da allora, che si si facesse sapere che i dati personali non vengono distrutti dopo tot anni come prevede la legge (non ricordo quale, ma so che c'è, che esiste); non si possono tenere sine die documenti cartacei che so, su un mancato pagamento di una cambiale e neppure far leva su questo per non concedere un fido o un prestito: ma invece si fa. Ecco cosa chiedevo e chiedo: di intervenire, di fare qualcosa o, in seconda battuta, di chiedere a chine sa di più se e cosa si può fare di immediato e di efficace. Un po' quello che chiedevo all'inizio del covid, quando qualcuno con i dpcm imponeva ai cittadini italiani divieti su divieti: chiesi a chi ne sapeva o doveva sapere più di me, se si potevano adottare provvedimenti simili, se e come si potevano contrastare, e via dicendo. Ebbene ci sono voluti anni perché qualcuno si svegliasse e spiegasse come stavano le cose. Fa specie che , sempre per anni, se ne siano fregati, intendo coloro che , come giornalisti potevano indagare, fare i famosi reportage, ma non li hanno fatti: perché era meglio stare a sentire i vari virologi, seguire gli influencer , stare dietro a guri di terza categoria che quasi tutti i giorni strombazzavano quanto succedeva, ahimè , in Italia. Ovvero il numero di contagi, criticavano l'obbligo delle mascherine e del distanziamento sociale, ma mai e poi mai un invito alla disobbedienza o al "seguirli mentre loro, e ripeto loro, in prima persona depositavano una querela o qualcosa di simile". Meglio invitare a far qualcosa di simile, ma purché venga fatto da altri. Oltre al fatto che anche famosi o famigerati avvocati, di solito non aggiornavano come secondo andrebbe fatto, sull'iter delle denunce : fateci almeno sapere come stanno andando le cose. Del resto sarebbe come aspettarsi spiegazioni su come funziona l'Unione Europea, e ovviamente farcelo spiegare da chi va lì a "parcheggiarsi" per alcuni anni e dietro lauta ricompensa. O aspettarsi che un deputato eletto nella nostra zona , venga periodicamente ad aggiornarci su cosa fa o cosa non fa in parlamento: aspetta e spera. Ci ricorderanno , forse, che mancando i decreti attuativi alcune leggi rimangono lettera morta? E che i tempi quindi per vedere qualcosa di concreto, in meglio o peggio è da dimostrare, diventano biblici? E anche qui ci sono coloro che dovrebbero intervenire e fare qualcosa ma omettono di farlo, di segnalare, di investigare. Queste persone sono false, cattive d'animo, vendicative, e con i paraocchi : e non si fanno né gradiscono domande.
Nessun commento:
Posta un commento