giovedì 30 gennaio 2020

Il "suo caso" non rientra nella casistica in nostro possesso

Logicamente parlo per me. Nel 2015 mi arriva una notifica dall'agenzia delle entrate, dove mi chiedevano 90 mila euro a occhio e croce. Roba che faceva riferimento anche al 1987 o giù di lì. All'epoca non dovevo risultare più fallito, essendo stato chiuso il fallimento se non erro nel settembre 2012: risultavo sempre fallito, seppure non dovrebbe più esistere un albo del genere, per ottenere credito, per aprire un c/c e per un sacco di altri casi in cui "chiedi". Allora ti ricordano che sei un fallito. C'è un posto , non dico per me essendo io classe 1960, per dirigere un negozio, un gruppo di venditori? Ma lei ha un bel curriculum fino al 2004, ma poi è stato dichiarato fallito: non è che ci fa chiudere il
negozio se affidiamo a lei la gestione? Non sanno le cause del mio fallimento, né che è stata bancarotta semplice, e che è stato chiuso perché ,oltre all'auto e alla merce, non c'era altro da vendere. Ma se veniamo ad oggi, ieri per l'esattezza, mi arriva una nuova notifica che mi dice di pagare 57 mila euro e rotti, entro 5 giorni. Non sanno questi signori, che oltre a essere stato dichiarato fallito, è dal lontano appunto 2004 che non lavoro, non verso né ricevo contributi, e che vivo come posso? E cioè "a spese di familiari " che mi sostengono come possono: il che è umiliante per chi, come me e tanti altri, è stato e viene di continuo marginalizzato, messo da parte, ignorato. Per loro sei una persona che non serve a niente, ma oltre che inutile sembra che sia anche dannoso. Cerco, come posso, di mantenere un minimo di decoro personale, curando almeno l'aspetto fisico, radendomi e cercando di "essere presentabile". Ma dentro non è così: c'è rabbia, rancore, dispiacere. E ciò è dovuto alla mia convinzione che c'è stata ingiustizia. Non entro in un dettaglio di quanto riportato nella notifica, ma dico solo che dal 2004 al 2012 c'è stato un curatore: non gli hanno mai chiesto niente quelli dell'agenzia? E' strano che siano stati zitti per tanti anni: se mi avessero inviato qualcosa lui l'avrebbe vista, dato che i soldi delle borse di studio per merito, conseguiti da mie figlie, se li è presi il curatore ; dopo che mia moglie ha insistito, sei mesi dopo che questo tizio aveva trattenuto immotivatamente quei soldi, si è deciso a restituirli a mie figlie. Ergo: per 8 lunghi anni, nessuno si è fatto vivo, poi dopo tre anni si rifanno vivi, e dopo altri 5 nuovamente all'attacco. Aggiungo e chiudo: nel 2005 o 2006, avevo avuto contatto via web e poi a voce , con chi era disposto a darmi una mano per fronteggiare l'aggressività del curatore. Purtroppo per me questo aiuto era vincolato al pagamento , ma non ero né sono in condizioni di soddisfare parcelle: lo stesso nel 2015, quando persone più disponibili hanno verificato gran parte delle cartelle che mi venivano conteggiate, ma per un intervento presso l'agenzia ci volevano soldi che allora non avevo, come pure oggi. Immagino la gioia di certi personaggi pentastellati  e sinistri per situazioni come la mia, dove è giusto, secondo loro, andarci giù pesantemente. Preciso che sempre nel 2015 incaricai un avvocato di verificare e sistemare la cosa: ma non ho mai più avuto notizie, se non ieri da parte dell'agenzia delle entrate. Questo è quanto. Chissà perché capitano tutte a me. 

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