martedì 28 gennaio 2020

Libia : è successo anche questo , a Cagliari

di Mauro Pili
Il servilismo verso l’odiosa e violenta occupazione militare della Sardegna si manifesta in due modi: con il silenzio o con l’idiozia.
Il silenzio accomuna gran parte degli schieramenti politici italiani che dinanzi alla spregiudicatezza dell'annuncio del Capo di Stato maggiore della Marina Militare non hanno nemmeno il coraggio di aprire bocca.
Servi silenti. Non capiscono che l’umiliazione che subiscono è istituzionale e sostanziale.
Istituzionale perchè il numero uno della marina militare viene a Cagliari e ignora il sindaco e il presidente della regione.
Li considera inutili.

Sul piano istituzionale si tratta di uno sgarro da trogloditi, sul piano sostanziale è un atto che se compiuto oltre che annunciato finirebbe per bloccare maniera in modo rilevante e definitivo lo sviluppo turistico ed economico della città capoluogo della Sardegna.
Li ha ignorati a tal punto da potersi permettere di annunciare a quattro accoliti sull'attenti che Cagliari, considerata la nuova situazione geopolitica del Mediterraneo, deve diventare l’avamposto militare verso la Libia.
E sin qui i silenzi, poi l'idiozia.
Quella di qualche inutile e sinceramente impronunciabile lacchè del palazzo che arriva persino ad annunciare la sua estasiata adesione a questa nuova strategia da bombaroli in trasferta.
Arrivano persino a pronunciare, senza carpirne niente, solo per servilismo bieco e cieco, massime economiche del tipo: più navi più sviluppo!
Ci sono ancora in circolazione personaggi da quattro soldi che si riempiono la testa con modesto pellet militare annunciando ridicoli quanto impraticabili blocchi navali!
Mi domando: ma questi cretini il blocco delle coste con le navi lo vogliono eseguire bombardando i barchini o schierando le navi tra Su Siccu e la foce di Mammaranca?
Suvvia, l’ammiraglio smemorato in queste incursioni è facilitato dalla stoltezza degli interlocutori istituzionali: alla spregiudicatezza della sparata hanno reagito proni e silenzi.
Sardegna non solo sempre più isolata per colpa di questi incapaci ma anche ulteriormente invasa da inutili stellette funzionali solo al mercimonio bellico di Stato!
Non capire il danno che farebbe a Cagliari la creazione di un avamposto militare Significa non avere la più elementare cognizione di cosa significhi sviluppo turistico e occupazione militare.
Trasferire navi grigie e finiti cannoni sul lungo mare di Cagliari significa semplicemente occupare porti, come se non fossero già sufficienti quelli già occupati.
Lo sanno anche i bambini delle scuole elementari che il personale militare dorme e vive a bordo delle navi, senza lasciare un solo euro all’economia dell’isola.
Quei poveri idioti che difendono l’indifendibile sono purtroppo il peggior limite culturale ad una Sardegna incapace di costruire il proprio futuro traguardando le sue esclusive peculiarità, non certo con l'ennesima e inutile occupazione militare.

2 commenti:

  1. A Venezia c'è stata una questione per le navi da crociera da portare dentro Venezia con tutti i rischi che ci stavano. Nonostante le proteste alla fine hanno vinto e la prima nave entrata ha fatto danno. Per quanto riguarda le truppe militari straniere qua vicino ad Aviano loro hanno uno spaccio interno dove comprano tutto. Poi si vedono poco in giro e quindi non so quanto possano aiutare l'economia.

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  2. Dici bene Amleta: oltretutto ,come sanno bene "gli amici delle navi da crociera", queste città galleggianti scaricano spazzatura sia a terra che in mare, prendono migliaia di litri d'acqua, e per tutti questi servizi pagano una miseria . Come dici tu, alla fine , non lasciano né soldi ma solo danni.

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