martedì 3 settembre 2019

Non mi interessa più di tanto , o forse sì

La Fifa esorta tutte le Federazioni associate, i campionati, i club e i Tribunali sportivi ad adottare le procedure previste, nonché tolleranza zero nei confronti degli episodi di razzismo nel calcio, e di applicare le severe sanzioni previste in casi simili”, a cominciare dallo stop delle partite.
Il riferimento è alla partita Cagliari Inter di domenica scorsa. Che uno
venga preso per il culo, sfotticchiato, provocato, durante una partita di calcio o di altro sport, non me ne frega niente: ai miei tempi, io sono classe 1960, ci  dicevamo di tutto, si partiva da chi ce l'aveva più grande fino a dare della puttana alla madre dell'avversario, passando per tutta una serie di altri epiteti che alcuni oggi ritengono omofobi e discriminatori (frocio oppure tappo o anche dumbo : tralascio quelli in lingua sarda ma solo perché dovrei tradurli e sopratutto scriverli in maniera comprensibile): finita la partita, amici come e più di prima, dato che a parte per alcuni una coppa (quando c'era), non giravano soldi né c'era qualcosa in più che la voglia di giocare quel tipo di sport: dalle nostre parte si giocava a calcio, pallacanestro, tennis, più tardi e sempre a memoria mia arriveranno pallavolo, ping pong, pallanuoto e non dimentichiamoci hockey su prato, tralasciando sport individuali tipo atletica leggera e pesante, nuoto o pugilato. La differenza tra questi di oggi, milionari (visto che c'è l'euro, sennò li definirei miliardari ci fosse ancora la lira), e noi poveri in canna, è che noi ci divertivamo, parolacce e sfottò a parte: non si aveva vergogna a chiedere all'avversario ,a partita finita, "come hai fatto a fare quel tiro a effetto" o com'è che ti "riesce quel passaggio".Logico che non c'era quel senso di competizione che c'è oggi, dove "chi sa la strada non deve insegnarla agli altri", dove uno deve asfaltare gli avversari, essere e rimanere il primo. Al contrario oggi non puoi dire ,a chi sta per tirare un rigore o una punizione, che "tanto sei un segaiolo e lo sbagli": figurati! Minimo ti danno un rosso e poi ti multano pure, oltre a svergognarti sui social! Che gente che esiste e che detta legge: il biglietto della partita è diventato un contratto stile Vodafone , dove secondo come possono interrompere il servizio e non darti più la linea e impedirti di telefonare e ricevere , loro possono allo stesso modo interrompere la partita e sospenderla, e riservarsi di far disputare a porte chiuse altre partite per punizione, come sanzione. E tu che hai pagato l'abbonamento per tot partite e per vederne alcune in particolare, non tanto per colpa dei bu ma perché qualcuno ritiene che quei bu abbiano un determinato e specifico significato. Lasciamoglielo chiedere, facciamoci una bella partita a scacchi con il computer o con un degno avversario, oppure tiriamo dei tiri liberi al canestro ma fuggiamo sopratutto da certa forma mentis, secondo me, malata. Chi ha l'occhio pure vede puro. Qui invece c'è qualcuno che magari dirà "se non fate subito silenzio, e che sia silenzio, porto via il pallone".

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