venerdì 8 giugno 2018

Sarebbe meglio chiarire e spiegare, ma ...

Possiamo riempire i post di frasi fatte, ma c'è qualcosa che di continuo sfugge perché si vuole che sfugga: è la spiegazione. Si gira intorno alle cose, agli argomenti, e al momento della spiegazione, nisba. Occhio perché è proprio nello stile giornalistico: infatti se prendete un articolo che descriva un incidente stradale, tre o quattro o sei frasi ripeteranno sempre la stessa cosa. Se per caso fatte un racconto del genere in un tema alle superiori, è possibile che vi rifilino un brutto voto o se vi va bene un 6 - -. Ora prendiamo il caso del nuovo governo: sarebbe cosa buona se il Presidente del Consiglio, quando sarà il momento, spiegasse che cosa si ha intenzione di fare, i tempi e i modi, e logicamente che tipo di risultati ci si aspetta, e anche in questo caso in quanto tempo, se cioè giorni, mesi o anni. Se fosse vero che invece è un pupazzo, saranno i ministri a dover spiegare le azioni del loro ministero. Il massimo si può
ottenere, a parer mio, se i media lasciassero al governo i coglioni in pace, ma facendoglielo sapere: tanto adesso si va verso l'estate, c'è il campionato di calcio, la formula uno, la moto gp, e non dimentichiamoci le sagre. Di comune accordo e senza fare i furbi, si comunica al capo del governo che lui e i suoi, parlamentari compresi, non verranno cercati per nessun motivo: siccome dovete farvi il culo, non è giusto portarvi via tempo prezioso e sottrarvi energie, distrarvi. Logico che ci sarà un termine massimo, che so, due o tre mesi: a settembre, o venite voi a dire che c'è la conferenza stampa a reti unificati, in diretta streaming, o vi veniamo a stanare noi e vi contiamo i peli del culo. E' sottinteso che durante la conferenza stampa o immediatamente dopo, non ci si può né ci si deve sottrarre al fuoco di domande: ergo, chi parlerà dovrà portarsi dietro, farsi accompagnare da persone esperti e competenti in materia. Penso che facendo così si faccia prima, si lavori meglio tutti. Adesso lasciamo passare il dieci o l'undici di giugno, visto che ci sono elezioni. Ma dopo sceglierei questa strada. Nel frattempo non è che uno si fa le seghe, mentali e non: chi ritiene di sapere e di sapere come, potrebbe informare in maniera dettagliata ma ,sempre a mio parere, schematica che cosa potrebbe fare il governo e i vari ministeri, mettiamo in materia di accise, di accesso al credito o di immigrazione: non ho letto il famoso contratto, l'accordo M5Stelle Lega, perciò mi riferisco,in effetti, a come chi di solito è competente e cazzuto, sa spiegare come potrebbero andare le cose. Ecco che se lo facesse non sarebbe cosa sgradita.

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